La storia, la memoria è tutto per un uomo, per una donna per un paese. Oggi più che mai in un mondo spesso distratto da migliaia di notizie che si susseguono una dietro l’altra, ricordare e non dimenticare il passato è quanto mai importante.
La storia di un popolo è fondamentale per cercare di non ripetere gli errori tragici del passato. Una possibilità data agli uomini che troppe volte non è stata volutamente colta.
Ed è questo lo spirito del libro” l’Esule Fiumana – Racconto di una vita” scritto da Marilù Furnari e Martina Spalluto, madre e figlia.
E’ un libro della memoria. E’ la biografia di Lenci De Santis, esule fiumana, rispettivamente mamma e nonna delle autrici, che giunge nei campi profughi di Termini Imerese e lì si innamora e si sposa con il monrealese Pippo Furnari.
E’ lei che racconta alla figlia Marilù e alla nipote Martina, tutte le vicissitudini trascorse a Fiume durante il periodo post-bellico e durante l’invasione dei partigiani titini, l’esodo da Fiume e la definitiva sistemazione in Sicilia.
La vita da adulta le regalerà le gioie di una famiglia “normale” ma inesorabilmente il ricordo delle vicende vissute la accompagnerà fino a sfociare proprio come un “fiume” nel desiderio di racconto affinché il passato non venga dimenticato e sia chiave di lettura per il presente.
Il ricordo delle foibe accompagnerà la vicenda umana della protagonista la cui vita è stata caratterizzata dalla riservatezza. Nell’età avanzata decide di raccontare per tramandare questi ricordi .
Questa è una storia, poco nota ai più. Per tanti anni vi è stato un disinteresse da parte dell’opinione pubblica. Solo nel 2004 si è stabilito di celebrare il “Giorno del Ricordo”: è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004, vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La storia dell’esilio giuliano-dalmata presenta diversi punti in comune con l’attuale esodo dall’Africa sub-sahariana.
In questo libro inoltre viene evidenziata la generosa accoglienza da parte del popolo siciliano.
Nel primo capitolo è descritta tutta la storia di Fiume dalla fine della prima Guerra Mondiale fino al 1948 anno dell’esodo.
Questa storia deve essere conservata e trasmessa alle nuove generazioni e l’autrice ama definire questo libro: una memoria per il futuro.
L’Esule Fiumana – Racconto di una vita sarà presentato il 23 ottobre alle ore 18.15 da Giorgio Trizzino presso Gattopardo Coffee Book di Via Autonomia Siciliana 118. Sarà presente anche la protagonista del libro.
Commenta con Facebook