“Il presidente Musumeci chiarisca i motivi che lo hanno spinto a interrompere i rapporti tra la Regione e il Formez, istituto di formazione che fino ad oggi ha fornito servizi e personale qualificato all’amministrazione regionale”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all’Ars, che sulla vicenda annuncia la presentazione di una interrogazione parlamentare.
In una lettera, inviata il 14 luglio dal presidente Musumeci ai dirigenti regionali, si invitano gli stessi “a volere operare una puntuale ricognizione di tutti i rapporti intrattenuti, a qualunque titolo, da ciascun dipartimento regionale con Formez con il quale – si legge sempre nella lettera – non sussiste più alcun rapporto di fiducia con questo governo. Nell’interrogazione – aggiunge Lupo – chiediamo inoltre a Musumeci di chiarire le ragioni che hanno fatto venir meno i ‘rapporti di fiducia’ tra Formez ed il governo regionale”.
“Per quanto a mia conoscenza, l’intervento del Presidente della Regione fa seguito a presunte inadempienze del Formez in materia riconducibile alla competenza di altro ramo dell’Amministrazione regionale”.
E’ un passaggio dell’intervento dell’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla dopo l’articolo nel quale BlogSicilia vi ha raccontato della lettera inviata dal Presidente della Regione Nello Musumeci a tutti i dirigenti generali di fatto mettendo alla porta il Formez Pa, società controllata dallo Stato che opera in Sicilia attraverso varie convenzioni con i singoli dipartimenti
Di fatto, a sorpresa, Musumeci ha ‘licenziato’ il Formez Pa. Si tratta di una società controllata dallo Stato che in Sicilia ha una serie di incarichi nella formazione. Non si tratta della formazione professionale ‘a sportello’ o quella gestita dagli Enti attraverso bandi. Il Formez si occupa, ad esempio, della così detta Peo, la Progressione orizzontale dei dipendenti regionali. Ma anche delle procedure concorsuali, ad esempio, per il reclutamento dei Centri per l’Impiego.
La ricostruzione che circola fra i corridoi dei palazzi della politica parla di una tensione nella giunta ma Lagalla ha subito precisato che tali tensioni non lo riguardano anche perchè non è più, da qualche giorno, nel CdA del Formez.
“A parte le confutabili e fantasiose ricostruzioni di natura politica e di prospettiva elettorale, delle quali non è tempo di occuparsi – dice Lagalla – preme precisare che, a decorrere dal 9 luglio, è cessata la mia funzione di consigliere di amministrazione del Formez, così come quella dell’intero organo collegiale, per gli effetti della riformata normativa in materia di composizione e rinnovo dello stesso consiglio”.
“È, poi, addirittura ultroneo sottolineare come la questione, di profilo meramente tecnico-amministrativo, escluda ogni implicazione politica, né interferisca, in alcun modo, sull’eccellente qualità dei rapporti, istituzionali e personali, tra il Presidente della Regione e lo scrivente” precisa Lagalla che ci tiene all’immagine del rapporto con il governatore.
Ma quello che balza agli occhi è lo spostamento dell’attenzione su altro dipartimento. Passaggio che sembra confermare un’altra voce riguardante, invece, le procedure di reclutamento nei centri per l’impiego e dunque l’assessorato al Welfare ” Ulteriormente precisato che, per quanto a mia conoscenza, l’intervento del Presidente della Regione fa seguito a presunte inadempienze del Formez in materia riconducibile alla competenza di altro ramo dell’Amministrazione regionale, va da sé che i Dirigenti Generali di questo Assessorato hanno provveduto a fornire puntuale riscontro alle richieste dell’Onorevole Presidente, in ordine ai rapporti, pregressi e correnti, intrattenuti dagli stessi Dipartimenti con il Formez”.
Come stanno le cose ce lo dirà solo il tempo ma intanto resta in piedi un’altra delle voci di palazzo ovvero la possibilità di affidamenti in house, a società regionali, di quanto non farebbe più il Formez. E in testa potrebbe esserci Sas, la partecipata non proprio in buone condizioni, che potrebbe ritrovare smalto.
Anche questo in chiave politica avrebbe effetti e risultati. E’ noto che Sas è vicina al Presidente della Commissione Bilancio Riccardo Savona, grande mediatore in casa Forza Italia e per la coalizione. Peraltro di recente Savona è venuto fuori da una inchiesta nell’ambito della quale gli investigatori si sono dimenticati di depositare gli atti.
Insomma Musumeci potrebbe aver giocato una carta che ha tante sfaccettature. Almeno secondo i beninformati frequentatori di palazzo.