Bar, pub e pizzerie rischiano di abbassare le saracinesche a Palermo per la regola antievasione che farebbe scattare la revoca della licenza. Sono all’incirca un centinaio, stando ad una prima ricognizione del Comune di Palermo, questo tipo di attività nel mirino degli uffici del Suap. Sono loro che rilasciano le autorizzazioni e che quindi hanno anche “potere” di revoca. Chi non è in regola con i tributi non potrà continuare ad esercitare.
Il buco in bilancio
Essenzialmente il problema è sempre quello. L’evasione delle tributi, che siano Imu, suolo pubblico, Tari o altre ancora. Secondo i conti di palazzo delle aquile soltanto i commercianti avrebbero provocato un buco da circa 800 milioni di euro. Ammanchi in cassa che poi sono il problema che ha rischiato di far andare l’ente locale in default.
Cosa rischiano
In poche parole sulla base del regolamento a chi non è in regola con i tributi sarà ritirata la Scia, la certificazione di inizio attività rilasciata proprio a suo tempo dal Comune. E senza questo documento non si può esercitare attività commerciale di qualsiasi tipo. In questo elenco di evasori ci sarebbero bar, pub, pizzerie, supermercati e anche alberghi e banche.
Evasori un po’ “tutti”
Ma non ci sono solo queste tipologie di attività che risultano evasori. Da un primo conto fatto qualche settimana fa sarebbero addirittura in 1.300 a non risultare in regola. C’è un po’ di tutto nel magma dell’evasione tributi, in realtà un trend che tutto sommato è in realtà siciliano e non certo confinato alla sola Palermo. Spesso ci si trincera dietro la parola crisi e adesso si parla degli strascichi dell’emergenza covid. In realtà se si va a vedere un po’ lo storico degli andamenti dei pagamenti dei tributi il trend è stato sempre lo stesso. Probabilmente c’è una certa avversità alle tasse.
Cosa dice il regolamento
Il regolamento comunale, che altro non è se non l’applicazione di una legge nazionale, recita che alle attività commerciali non in regola con i tributi andrebbe ritirata la Scia, la certificazione di inizio attività. E di conseguenza senza licenza si deve chiudere con l’effetto antievasione. Infatti senza questa documentazione non si può aprire un’attività commerciale e dunque pubblica. Adesso l’amministrazione comunale cosa farà? Intanto gli uffici hanno rassegnato questa drammatica situazione dei conti.
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