Sono allarmanti le immagini che testimoniano le quantità di microplastica e rifiuti presenti nei nostri mari. L’inquinamento marino da plastica è uno dei grandi temi del nostro periodo. A tal proposito, oggi, 21 settembre, Palermo ha ospitato il lancio della campagna “Liberiamoci dalla plastica”, promossa dall’Autorità di bacino della presidenza della Regione Siciliana, iniziativa svoltasi a Piazza Verdi per sensibilizzare l’opinione pubblica alla presenza di diverse associazioni coinvolte con oltre 1300 volontari.
“E’ partita in Sicilia la campagna salva-plastica – ha dichiarato il segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro – siamo la prima regione italiana ad avviare quest’iniziativa del ministero dell’Ambiente, le associazioni di volontariato rimuoveranno la plastica dai nostri fiumi e litorali – continua – i Comuni attiveranno le barriere sui fiumi per intercettare le plastiche e impedirgli di arrivare in mare, i fiumi in cui inseriremo le barriere sono sei distribuiti in tutti i litorali della Sicilia e caratterizzati dalla presenza di riserve naturali o comunque da vincoli di particolare pregio ambientale, in altri venti fiumi verrà rimossa la plastica e tale intervento verrà realizzato da quindici associazioni di volontariato”.
La Sicilia ha recentemente ottenuto un finanziamento di 860 mila euro dal ministero dell’Ambiente nell’ambito della legge “Salvamare”, approvata dal Senato l’11 maggio 2022. Questa iniziativa mira a combattere l’inquinamento marino e delle acque interne attraverso il recupero della plastica presente nei fiumi e lungo le coste. L’obiettivo principale della campagna è duplice: sensibilizzare la popolazione sui danni causati dalla plastica e attuare misure concrete per rimuovere i rifiuti già esistenti.
“L’inquinamento da plastica è diventato un problema globale che affligge tutti i nostri mari – ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente -i cittadini oggi sono sempre più consapevoli dell’impatto dei rifiuti sui nostri ecosistemi, le immagini degli animali marini morti per aver ingerito plastica ci colpiscono e ci indignano, la pervasività del problema è ancora maggiore, l’inquinamento da plastica è più subdolo e quasi invisibile, quella che vediamo è solo una minima parte rispetto a quanto ne finisce in mare – continua – dobbiamo quindi agire in modo efficace”.
La plastica, infatti, rappresenta una minaccia crescente per gli ecosistemi acquatici. I rifiuti non biodegradabili si disgregano in microplastiche, entrando nella catena alimentare causando gravi conseguenze per la fauna ittica e, di riflesso, per la salute umana. Per affrontare questa problematica, saranno installate sei barriere antiplastica nei fiumi Platani, Simeto, Ippari, Dirillo, Irminio e Belìce. Queste “trappole” impediranno alla plastica e altri rifiuti di proseguire il loro percorso verso il mare, consentendo il recupero da parte di associazioni volontariato locale.