“Liberateli” è questo l’appello lanciato da un cartello di movimenti politici siciliani. Antudo, Figli di Sicilia, Siciliani liberi e Attiva Sicilia con il suo gruppo parlamentare all’assemblea regionale siciliana hanno indetto una manifestazione per sabato 21 novembre, alle 17, davanti il Teatro Massimo a Palermo.
Sono passati più di due mesi dal sequestro dei 18 pescatori di Mazara del Vallo da parte di militari libici. I pescatori – che erano a bordo dei pescherecci siciliani Antartide e Medinea salpati da Mazara del Vallo – sono ancora prigionieri delle forze militari del generale della Cirenaica, Khalifa Belqasim Haftar.
Per la loro liberazione l’autoproclamato LNA, l’Esercito Nazionale Libico, ha chiesto l’estradizione di quattro scafisti libici detenuti in Italia perché condannati dal Tribunale di Catania per quella che viene definita la “Strage di Ferragosto” di un gruppo di migranti.
In questi mesi sono stati solo i parenti dei pescatori e alcune associazioni sensibili a protestare per quello che è accaduto nel Mediterraneo l’1 settembre. Il dolore dei parenti si è riversato a Roma davanti Palazzo Montecitorio e in alcune piazze siciliane dove hanno manifestato chiedendo il rilascio dei loro congiunti.
“I familiari dei pescatori sono gli unici a pretendere notizie sulle condizioni dei loro cari e a chiederne la liberazione immediata. Silenzio assoluto o soltanto imbarazzanti interventi da parte della politica nazionale e regionale. Niente di concreto” dicono gli organizzatori della manifestazione che chiedono con forza un impegno decisivo sia al governo italiano che a quello siciliano di Musumeci, ‘accusati’ di aver fatto, fino ad ora, ben poco per ottenere la liberazione dei pescatori siciliani.
“Di fronte all’indifferenza delle istituzioni, tutti i siciliani devono necessariamente scendere in piazza per riportare l’attenzione sul sequestro e per ottenere la loro liberazione. L’appuntamento a Palermo è fissato per sabato pomeriggio, alle 17, a piazza Verdi” – conclude la nota degli organizzatori che sperano che siano tante le persone che si mobiliteranno per i pescatori ancora sequestrati.
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