Lo stabilimento Blutec, ex Fiat, di Termini Imerese (Pa) potrebbe esser riconvertito per la produzione di dispositivi e macchinari di alta tecnologia per il sistema sanitario.
Dopo l’avvio della riconversione di alcune attività del distretto della Meccatronica per la produzione di dispositivi di protezione, si avvia un altro progetto che potrebbe avere il doppio vantaggio di far ripartire dopo anni lo struttura di Termini Imerese ex Fiat e ormai quasi ex Blutec e riportare in sicilia la produzione di dispositivi se,mpre piàù indispensabili
L’azienda è gestita da commissari straordinari dopo un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Blutec. L’ipotesi progettuale è del Distretto Meccatronica che ha già avviato contatti con i commissari, con i sindacati e con l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano che per lungo tempo non ha voluto confermare l’esistenza del progetto.
“Guardiamo con attenzione al lavoro del distretto Meccatronica – dice adesso l’assessore – che è in condizione di avviare un lavoro sinergico tra imprese e può mettere a regime un progetto di riconversione”.
Del progetto è stato informato anche Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.
intanto va avanti la progettazione e e auto-produzione dei dispositivi anti Covid-19 dopo che il governo Musumeci ha dato, sue settimane fa, il via libera ai prototipi ‘made in Sicily’ consegnati proprio dal Distretto Produttivo Meccatronica.
A progettarle e produrle sono proprio le aziende del Distretto Meccatronica che ha creato due tipologie di filiere: orizzontale per la produzione massiva dei dispositivi mascherine chirurgiche e diverse filiere verticali per la progettazione, prototipazione e industrializzazione di dispositivi ad alta tecnologia “made in Sicily” da fornire a tutti gli ospedali siciliani per la battaglia contro il Covid-19.
Il progetto, che era in campo da tempo, ha rischiato di naufragare quando il governo Conte ha inserito alcune delle aziende che si intendeva utilizzare fra quelle le cui produzioni non sono indispensabili. C’è voluta un’opera di spiegazione dell’idea per far comprendere che la riconversione era necessaria all’emergenza.
Il Distretto Meccatronica ha già attivato anche la filiera trasversale della logistica: oltre 250 furgoni saranno attivi in tutta l’isola per la consegna in tempi rapidi dei dispositivi di cui hanno bisogno i sanitari. “Da quindici giorni i nostri ingegneri e le nostre aziende – afferma il presidente del Distretto Meccatronica, Antonello Mineo – lavorano senza sosta per essere pronti a sostenere la Protezione civile regionale e il sistema sanitario che ha bisogno urgente di dispositivi di protezione per dotare medici e infermieri in prima linea nella lotta al Coronavirus. Stiamo affiancando il governo della Regione in questa guerra, come l’ha definita il presidente Nello Musumeci. Sono orgoglioso – sottolinea Mineo, che sta coordinando il gruppo di lavoro – perché gli ingegneri e le aziende del Distretto Meccatronica hanno risposto alla chiamata, mettendo a disposizione il proprio know-how, il personale e la capacità produttiva in uno sforzo encomiabile condiviso, che dimostra come in Sicilia si può e si deve fare rete”.
“Abbiamo messo in piedi un network che si avvale di ingegneri, specialisti, tecnici e manodopera qualificata: abbiamo le carte in regola – conclude – per guardare oltre all’emergenza e intercettare i fabbisogni del sistema sanitario della Sicilia in termini non solo di dispositivi ma anche di apparecchiature ad alta tecnologia adeguate alla guerra contro il Covid-19”.
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