E’ arrivato a Palermo oggi, per la prima Agorà nazionale del Pd, Enrico Letta, segretario nazionale del partito.
In sala gialla all’Ars ha partecipato ad un incontro con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.
Ad accoglierlo, il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Emanuele Barbagallo e il capogruppo del PD All’Ars, Giuseppe Lupo.
All’Ars il vice segretario nazionale Peppe Provenzano, Nicola Oddati, responsabile nazionale delle #Agorà, i deputati regionali Antonello Cracolici e Michele Catanzaro, Rosario Filoramo, segretario provinciale del PD.
“La Sicilia ha bisogno di una svolta, la gestione Musumeci ha dimostrato fino ad adesso e ulteriormente con la vicenda dell’emergenza Covid, una inadeguatezza totale. Il nostro giudizio è molto negativo. Ce la metteremo tutta per mettere in campo una proposta auterevole e forte, in questo senso vogliamo allargare la nostra coalizione. Le Agorà democratiche sono rivolte a tutti coloro che hanno voglia insieme a noi di costruire idee nuove per il futuro della Sicilia” ha detto Letta. Poi continuando a parlare di politica, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto conferme sulle voci che indicano il suo vice, Beppe Provenzano, in corsa per le regionali dell’anno prossimo come candidato alla Presidenza della Regione siciliana. Letta ha sorriso affermando: “Beppe Provenzano candidato presidente in Sicilia? Visto che è qui con me, glielo potete chiedere: guardate si è nascosto dietro”.
Letta ha parlato anche della scenario nazionale: “Il disseto finanziario dei Comuni è una emergenza nazionale. Da Palermo voglio lanciare un appello al governo nazionale per dire che il Pnrr ha delle condizioni per essere applicato, una fra queste è che i Comuni funzionino, perché se gli enti locali sono al dissesto non c’è possibilità alcuna”.
Il segretario nazionale del Pd ha poi affermato: “Ho letto che l’incontro tra Conte e Draghi è stato positivo, e me ne rallegro, perché sono convinto che la riforma della giustizia debba essere approvata rapidamente: se c’è stata la capacità di trovare una intesa questo è un bene, nostro auspicio è una buona riforma della giustizia, qual è quella portata avanti dalla ministra Cartabia”.
Sono molti gli argomenti affrontati da Letta. “La Dad – ha detto – è stata un disastro, come è emerso dal drammatico affresco fornito dai dati Invalsi. Dobbiamo prenderci tutti l’impegno che l’anno prossimo non ci sarà la Dad, le scuole devono rimanere aperte, ovviamente con il massimo impegno perché insegnanti e ragazzi vivano in sicurezza”. Sulla emergenza Covid invece ha precisato: “Le vaccinazioni non sono un optional, quando sento e vedo Salvini che ride e scherza penso che questo atteggiamento sia completamente irresponsabile: non si scherza sulle vaccinazioni, non si scherza sulla salute degli italiani. In quest’anno e mezzo troppi italiani hanno perso la vita, perché c’è stata poca attenzione su cose sulle quali si poteva probabilmente fare di più. Oggi abbiamo imparato la lezione, non facciamo errori: le vaccinazioni sono una priorità assoluta, invitiamo il governo a prendere iniziative stringenti”.
Prima di recarsi in via D’Amelio, per commemorare il giudice Borsellino e gli agenti di scorta trucidati il 19 luglio 1992, Enrico Letta si è soffermato dinanzi al busto di Piersanti Mattarella (sala Gialla) e Pio La Torre (sala Rossa) all’Ars. In via D’Amelio ha partecipato al minuto di silenzio e all’inno nazionale.
Letta e Barbagallo ora sono a Villa Filippina dove si terrà la prima pre-Agorà.
“Prima di tutto interventi per le Politiche attive del lavoro, come ad esempio la riorganizzazione dell’Anpal nazionale e la stabilizzazione dei navigator. Ma anche formazione per permettere ai giovani di migliorare le competenze linguistiche e informatiche, necessarie per risollevare un settore importante come quello del Turismo, e accedere alle più diverse specializzazioni”. Queste le richieste di Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, al segretario nazionale del Pd, Enrico Letta per la prima delle tre Agorà democratiche, che ha aggiunto: “Bisogna migliorare la qualità del servizio scolastico che ha subìto i danni più forti causati dalla pandemia. Stabilizzare, quindi, i docenti da troppo tempo in condizioni precarie, e incrementare il tempo pieno. La Sicilia, infatti, registra la percentuale più bassa rispetto a tutte le altre regioni, è necessario superare il criterio della spesa storica che riconosce i finanziamenti solo a chi li ha già spesi in passato penalizzando la nostra terra”. Per il leader della Uil si deve intervenire nella riconversione del settore industriale, a partire dai petrolchimici: “Abbiamo la più alta presenza, a livello europeo, di questi impianti che vale più del 60% dell’export. E’ stata approvata la dichiarazione di area di crisi complessa e ci sono progetti per due miliardi di euro. Come quello del rigassificatore per lo smaltimento dei rifiuti che contribuirebbe a fare uscire la nostra regione dall’emergenza discariche. Sino ad oggi abbiamo assistito solo al blocco della riconversione dell’impianto di San Filippo del Mela per cavilli burocratici”. La Uil Sicilia ha chiesto al Pd progetti concreti in questa direzione ricordando che l’alto costo per lo smaltimento dei rifiuti incide sul bilancio Comuni, già sull’orlo del dissesto finanziario, e che non può essere scaricato aumentando le tasse ai cittadini. Importante, infine, dare continuità all’impegno del personale sanitario, amministrativo e informatico, utilizzato per il Covid, che può costituire la base per una efficiente rete di medicina territoriale e per cui è importante stanziare risorse per formazioni specialistiche. “Non possiamo perdere altro tempo – conclude Barone -. Le emergenze sono tante, servono progetti e risposte concrete per spendere bene i fondi liberati dal Recovery Fund”.
“Il funzionamento dell’amministrazione regionale e dei Comuni è condizione essenziale per l’attuazione del Pnrr e per la ripresa della Sicilia ”: lo ha detto il segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino, al segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso dell’incontro dei sindacati con l’esponente politico.
“Come Cgil – ha aggiunto Mannino – abbiamo sempre posto le questioni della macchina burocratica e le difficoltà degli enti locali al centro della nostra azione rivendicativa. Adesso che ci sarà da proporre e gestire progetti
e finanziamenti- ha sottolineato- il tema di una pubblica amministrazione efficiente diventa ancor più impellente e di questo tutta la politica dovrebbe avere contezza”. Mannino ha rilevato la “necessità di una conclusione positiva della trattativa Stato Regione, con un accordo che consenta anche lo sblocco del turn over nella
pubblica amministrazione”. Sul piano nazionale, il segretario della Cgil ha anche sollecitato “un’azione di pressione sul Mise, che sembra essersi dimenticato delle vertenze industriali della Sicilia, a partire da quella dell’area ex Fiat di Termini Imerese”. Ha inoltre posto come “fondamentali” gli interventi per il potenziamento del sistema dell’istruzione. “Occorre creare tutte le condizioni per la ripresa dell’attività didattica in presenza- ha affermato- rafforzando un sistema scuola più debole che nel resto d’Italia, come dimostrano i dati sul tempo scuola, ma anche quelli sugli spazi per la didattica”.
Anche il segretario della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio ha incontrato nel primo pomeriggio di oggi il segretario politico del Pd, Enrico Letta, all’Ars, assieme ai vertici dei sindacati confederali regionali. La Cisl, accogliendo l’invito del partito Democratico, ha illustrato le ragioni per le quali, secondo il sindacato, il momento di grande complessità che il paese sta vivendo può generare, grazie al Pnrr e alle risorse Ue, nuove opportunità di crescita e lavoro. Anche per la Sicilia. Per la Cisl, ha spiegato Cappuccio, “al centro della fase economica e politica che si apre, deve esserci un patto per la ripresa, il lavoro e la coesione sociale, tra istituzioni e forze economiche e sociali”. Cappuccio, a Letta, ha chiesto il sostegno del Pd perché un patto sociale sia sottoscritto anche sul fronte regionale oltreché su quello nazionale. E affinché abbia come priorità, le politiche per la riforma della pubblica amministrazione, la rete delle infrastrutture, la sanità, la scuola. Ancora, una nuova prospettiva industriale, agroalimentare e turistica, della regione. In ogni caso, per la Cisl è necessaria chiarezza sulla governance di un tale patto, secondo un “modello partecipativo che abbia nel dialogo sociale il punto di forza dello sviluppo”. Comunque, ha insistito Cappuccio, è necessario che il Sud e la Sicilia abbiano una “centralità effettiva” nel contesto delle politiche economiche del governo nazionale. Il sindacato ha inoltre illustrato al segretario del Pd i temi sul tappeto per le tante vertenze aperte, e chiesto il sostegno del partito Democratico per la loro soluzione. Letta ha ascoltato, informa la Cisl, e dichiarato la propria disponibilità a sostenere le politiche del sindacato confederale regionale.