La Sicilia dovrà fare ancora i conti con Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo, non più candidabile alla guida della prima città di Sicilia, nonostante l’età ormai chiami alla pensione, non intende farsi da parte.
Leoluca Orlando vuole la Presidenza della Regione
Se a Palermo non può più restare come sindaco, però, Orlando ci riprova. E stavolta vuole la Regione. una strada già vista e percorso nel 2000/2001 quando perse fragorosamente contro il candidato Totò Cuffaro. Anche allora veniva da due mandati come sindaco di palermo ma erano stati mandati trionfali. stavolta viene da due mandati senza consenso popolare, soprattutto il secondo. Ma lui vede le cose in maniera diversa.
Il primo problema farsi candidare dal centrosinistra
“Il Partito democratico sapeva benissimo chi fossi quando mi ha chiesto di aderire e sono certo che il Pd di Letta sia il primo sostenitore della mia visione. Che non è negoziabile. Sono finito in minoranza per difenderla, buttando fuori Italia Viva che voleva allearsi con Salvini” ha detto il sindaco, in un’intervista a Repubblica.
La visione onirica di una Palermo migliore
Orlando è convinto che Palermo sia migliorata rispetto ai giorni del suo insediamento e che questa visione di città abbia ancora da dire la propria nel 20221 “Chi sposa la mia visione di città – ha continuato – va al ballottaggio, ma dico chiaramente che sono pronto a portarla ai voti, anche rischiando di perdere”. Correrebbe da solo con un suo candidato? “Forse non è chiaro: io il Pd non lo lascio. Perchè ci sono tantissimi elettori democratici, o ex elettori, che condividono la mia stessa idea”.
Lagalla non è in continuità con me
Cosa pensa di Lagalla candidato? “E’ un antagonista che ha manifestato la scelta chiara di essere espressione dell’estrema destra. In riferimento ai suoi commenti sui rapporti fra la mia amministrazione e l’Università, lo invito a informarsi”. “Io credo che alla fine la sfida vera sarà a tre: l’estrema destra correrà da sola per misurarsi in vista delle Regionali e il centro avrà un suo candidato.
La condivisione delle parole di Orlando da parte di Giusto Catania
E’ d’accordo su tutto l’assessore Giusto catania che manifesta su Facebook il suo pensiero “Condivido il messaggio esplicito lanciato al PD: nessuna ambiguità sulle future alleanze, questo dialogo con Micciché alla festa dell’Unità è segno di debolezza e di poca chiarezza. Anche noi sentiamo l’esigenza di dare continuità a quello che è stato fatto in questi nove anni: solo così si possono superare le gravi criticità e le difficoltà amministrative che stanno emergendo in questo finale di consiliatura”.
Catania intravede uno spiraglio “Infine, non è ammissibile pensare a primarie se prima non viene definito il perimetro della coalizione, questo deve essere chiaro: altrimenti le primarie rischiano di diventare una scorciatoia inutile e dannosa. Nessuno pensi di barattare Palermo con gli equilibri regionali e anche su questo l’intervista non lascia margini di trattativa”.
“Che Orlando voglia essere protagonista nella partita del 2022 è una importante notizia per tutti quelli che non vogliono consegnare la città ai saccheggiatori e agli speculatori”.
La corsa alla Regione
Tornando a Orlando il tema si sposta, dunque, sulla regione. A destra tutti vogliono Palazzo d’Orleans”. E lei? Punta a diventare governatore? “Troppo presto per parlarne”. Non è un no. “Se ci saranno le condizioni…”. Quindi vuole candidarsi? “Mettiamola così: se qualcuno dovesse avanzare questa proposta, sappia che non sarà uno strumento per barattare Palermo…”.
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