Continua a far discutere in Sicilia la legge urbanistica di recente approvata dall’Ars e che come sempre spacca i fronti tra chi vuol “tutelare” il territorio e chi invece ne vorrebbe una sua “valorizzazione”. In una nota di fuoco Legambiente Sicilia e Wwf esprimono il loro “profondo sconcerto nel vedere ancora una volta l’Assemblea Regionale Siciliana favorire gli interessi dell’abusivismo edilizio e andare incontro a una nuova impugnativa del governo nazionale”.
“Mini condono? Macchè”
Ad essere rifiutata la spiegazione data dal governo siciliano, ed in particolare dall’assessore al Territorio Toto Cordaro, che in realtà ha parlato di norma interpretativa del mini-condono nazionale del 2013 e non si sanatoria. Secondo gli ambientalisti, invece, questa è una vera e propria sanatoria.
Gli “errori” del governo regionale
I gravi errori evidenziati da Legambiente Sicilia e dal Wwf nelle posizioni espresse in particolare dal Governo regionale sono doversi. Il primo sarebbe stato quello di presentare il quadro normativo come dubbio. “Poiché la norma, già di per sé molto chiara, – sostengono Legambiente e Wwf – si è aggiunta una giurisprudenza costituzionale univoca. La sanatoria del 2003 esclude del tutto gli immobili ricadenti in aree di vincolo, seppur parziale; non è affatto vero che vi sono molte migliaia di persone in attesa di una risposta sulla loro istanza di sanatoria perché chi le ha presentate non ne aveva titolo. Quindi non possono essere considerate pratiche pendenti”.
La scusa dell’automatismo
L’assessore Cordaro ritiene che le sanatorie prevederebbero un automatismo, mentre la norma appena approvata aggiungerebbe una valutazione degli organi che gestiscono i vincoli per la cui presenza gli abusivi non hanno potuto ottenere il condono del proprio immobile illegale. “Ma anche questo è un errore – rilanciano gli ambientalisti – perché qualunque sanatoria d’immobili ricadenti in aree di vincolo relativo, quella del 1985 o quella del 1994, era sottoposta al preventivo rilascio di nulla osta da parte dell’ente responsabile di quel vincolo. Ma, guarda caso, non c’è nessuna istanza di sanatoria rigettata per il mancato rilascio di un nulla osta. Non essendoci tecnicamente alcuna differenza tra la norma approvata e le precedenti leggi di condono, quest’ultima costituisce l’allargamento del perimetro di applicazione di una legge di condono nazionale, quella del 2003, e la conseguente riapertura dei termini temporali. Ovviamente in aperta violazione del dettato costituzionale”.
L’appello
Legambiente Sicilia e Wwf fanno appello al presidente del consiglio e al ministro per la Transizione ecologica affinché il governo nazionale impugni “questa vera e propria sanatoria della Regione Siciliana nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini onesti che non possono ancora una volta essere vittima dell’abusivismo premiato dalla politica”. Inoltre viene preannunciato che le due realtà ambientaliste percorreranno ogni strada legale “affinché non si perpetri questo ennesimo scempio”.
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