L’aria di Palermo è inquinata e le azioni messe in campo dalla politica risultano ancora insufficienti. Lo dicono i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana della campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente che arriva oggi a Palermo anche per presentare con proposte sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione imminenti.
Traffico ai massimi livelli e troppe auto
I cittadini del capoluogo siciliano devono fare quotidianamente i conti con un traffico automobilistico che è un vero e proprio cappio al collo della città, causato da un numero di auto per abitante eccessivo rispetto alla media di altre grandi città italiane ed europee, con l’aggravante di un parco mezzi privati ancora troppo vecchio e inquinante. Tutto questo in un contesto in cui la Ztl che delimita il quadrilatero del centro storico nei fatti non costituisce un vero disincentivo alla circolazione dei veicoli inquinanti, che possono comunque transitare in gran numero pagando il ticket giornaliero.
Le difficoltà del trasporto pubblico
Inoltre a Palermo, secondo i dati Clean Cities, il trasporto pubblico locale non è ancora adeguato ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori, mentre la politica – per l’associazione ambientalista – ha colpevolmente provocato un ritardo nei passaggi amministrativi per il completamento e l’implementazione del sistema tram, predisponendo il bando di gara per le tratte B e C ma compiendo la scelta incomprensibile di relegare in coda alle priorità di intervento e di dotazione finanziaria lo sviluppo della linea A della rete tramviaria, quella che darebbe ossigeno al centro di Palermo e che consentirebbe una nuova pianificazione anche di Via Roma, strategica per i transiti cittadini e turistici nonché per una ripresa del commercio in forma di centro commerciale diffuso all’aperto.
Male le piste ciclabili
Secondo Legambiente inoltre a Palermo si dovrebbe ampliare “in maniera decisa la rete di piste ciclabili che devono essere realizzate in fretta e bene, e devono essere rese veramente percorribili ogni giorno dotandole di un fondo stradale idoneo, svolgendo l’ordinaria manutenzione dei percorsi e, soprattutto, sanzionando con frequenza giornaliera e con severità i tanti incivili che quotidianamente invadono le corsie dedicate con scooter, moto o con auto e furgoni parcheggiati sulla pista o sugli scivoli, impedendo così anche il libero passaggio alle persone in difficoltà, alle carrozzine dei diversamente abili e ai passeggini”.
Strade a 30 km orari
C’è ancora tanto da fare anche sul fronte dell’accessibilità e della sicurezza urbana. Legambiente chiede che le strade a velocità calmierata e ridotta a 30 km/h a Palermo diventino almeno l’80% delle strade cittadine entro il 2030, facendo di Palermo una “CITTÀ”30”, misura che consentirebbe di ridurre drasticamente il numero e la gravità degli incidenti che avvengono ogni giorno in città.
Palermo deve fare ancora molto
“Palermo – dice Giuseppe Alfieri, presidente Legambiente Sicilia – deve fare molto di più per rinnovare, per certi versi radicalmente, il proprio approccio ai temi dell’inquinamento urbano e della vivibilità e per diventare finalmente una città euromediterranea moderna, pulita, sicura e attenta alle esigenze e ai bisogni quotidiani di migliaia di palermitani e di studenti e lavoratori pendolari. Serve dare un forte impulso alla rete del trasporto pubblico locale puntando a utilizzare al meglio le risorse PNRR per riconvertire all’elettrico i mezzi su gomma e chiudendo finalmente e con decisione la partita del tram, mettendo a bando per la realizzazione tutte le linee previste, compresa la tratta A del centro”.
Il progetto di Legambiente
Clean Cities è un viaggio in 18 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più efficiente, meno inquinante. L’iniziativa rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. Dopo Palermo il tour di Legambiente raggiungerà anche Catania il 27 febbraio).
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