Le province sono state abolite per legge in Sicilia ancora prima che in Italia. Ma nell’isola (e non soltanto) ci sono ancora. Niente più elezioni, niente presidente e assessori, niente consiglieri provinciali ma nella struttura dello Stato gli enti intermedi esistono, producono spesa e determinano scelte. Solo queste scelte non vengono operate dalla politica ‘eletta’ ma da commissari.

Una situazione paradossale quella che si sta verificando nell’isola per effetto di una riforma frettolosa, fatta male e messa in pratica peggio. Rappezzata per tre volte e verso una quarta correzione, la riforma rischia di essere una accozzaglia di norme slegate l’una dall’altra e di difficile applicazione come dimostrano varie interpretazioni anche all’interno della stessa giunta di governo regionale ed elezioni per i Liberi Consorzi che rischiano di slittare per l’ennesima volta.

Ma il problema non è solo siciliano. le province esistono come pezzo radicato dello Stato e hanno compiti precisi. esistono a Palermo come a Roma e adesso se ne rende conto anche la politica. Come sottolinea oggi anche il Corriere della Sera l’inversione di tendenza arriva, in sordina, dal dl Enti Locali che la scorsa settimana ha previsto stanziamenti anche per le ex province (chiamatele pure come ritenete) sancendo, di fatto, la loro esistenza e l’inutilità della bolgia mediatica sulla loro abolizione (si tratta dello stesso dl dei 500 contestati milioni alla Sicilia).

Centoquarantotto milioni di euro in più sono previsti nel Dl passato alla camera e ora al vaglio del Senato. serviranno alle manutenzioni di strade e scuole. si perché di questo si occupano le ‘inutili’ province e proprio strade e scuole cadono a pezzi da quando sono state soppresse.

Non che prima le manutenzioni fossero efficienti, le strade sicure e così via. ma forse qualche crollo in più, almeno in Sicilia, lo abbiamo notato.

Peccato che 122 di quei 148 milioni non andranno veramente alle manutenzioni ma a coprire il buco creato nei conti delle province italiane da un processo di taglio e soppressione che non ha avuto altro esito se non quello di creare altri disavanzi. Adesso si corre ai ripari ma resta aperto il nodo sul cosa fare delle province, uffici senza guida, serpenti senza testa che continuano a dimenarsi e che forse qualcosa da fare ce l’hanno

 

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