“Non trovo un braccialetto” : la frase in codice era questa. E l’interlocutore capiva subito quale fosse la richiesta di Agostino Genova, dirigente medico dell’Asp di Palermo arrestato oggi per corruzione e falso. Avrebbe accelerato le pratiche per il riconoscimento di invalidità civile o cecità o fatto avere i benefici assistenziali a chi non ne aveva i requisiti, in cambio di soldi e regali.

Fondamentali nell’inchiesta, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, le intercettazioni. Come quella scattata la mattina del 19 aprile 2022 nell’ufficio Commissione Ciechi dell’Asp. Genova parla con il gioielliere Vincenzo Caccamo della pratica di riconoscimento dell’invalidità civile per la madre di Caccamo, Elisabetta Santoro.

Il medico consulta, con il proprio SPID, la pratica. In quel contesto dice a Caccamo di non riuscire a trovare un braccialetto. “Glielo faccio avere io dottore”, risponde il gioielliere. Nella stanza arriva poi un geriatra a cui Agostino chiede di visitare tempestivamente l’anziana. Genova parla, inoltre, al gioielliere della sua candidatura al consiglio comunale e l’altro risponde proponendogli un massaggio nel centro estetico del nipote e assicurandogli che gli avrebbe portato il bracciale.

La conversazione prosegue, il medico rivela di voler investire “almeno centomila euro, e senza effettuare un bonifico, in lingotti d’oro e soprattutto senza rischi di controlli o di contestazioni da patte della Guardia di Finanza”. “E la Finanza te la può sucare – aggiunge – nel senso tu prendi soldi… la Finanza ti può venire a dire ma lei come fa a comprare? Lo può venire a chiedere ?”.

Poi i due decidono di vedersi il venerdì successivo, dopo la chiusura della pratica. Il successivo 22 aprile, non sapendo di essere intercettato, Genova racconta a un amico “ieri già ho chiuso una pratica con Piero Caccamo quello della parruccheria che c’è in viale Strasburgo che è famosa…. suo fratello… io piccioli non ne prendo ma mi regalarono questo ieri (riferendosi al bracciale ndr)”. Il giorno successivo, infine, il pubblico ufficiale avverte il gioielliere che sta per completare la pratica della madre. “Sto cercando di fare la pratica di tua mamma. Così mi levo il pensiero”.

“Chi te l’ha fatto vincere l’accompagnamento? Il medico e l’avvocato… è giusto…? Il medico e l’avvocato”. Così il medico Agostino Genova, dirigente Asp di Palermo chiedeva a una donna a cui aveva fatto avere l’indennità di accompagnamento di saldare il suo conto: 4mila euro. Poi la minacciava di farle togliere l’assegno dal dottore: “Vabbè ora poi te la vedi … che te la fa togliere il dottore… andiamo. Te la fa levare… te la fa togliere … l’accompagnamento e non ne prendi più”. La conversazione è tra quelle intercettate e riportate nella misura cautelare con cui il gip ha disposto i domiciliari per il pubblico ufficiale e altre 5 persone.

Decine di migliaia di euro in contanti e orologi di valore tra cui diversi Rolex sono stati trovati, nel corso di una perquisizione, a casa di Agostino Genova dalla Guardia di Finanza che oggi gli ha notificato una provvedimento di arresti domiciliari disposto dal gip su richiesta della Procura di Palermo. Nel garage di casa dell’indagato, accusato di corruzione e falso per aver intascato mazzette per il rilascio di indennità di invalidità, era custodita una Porsche.

“Mi devi dare di più perchè io ho spese”, diceva il dirigente dell’Asp Agostino Genova a Piera Di Fiore, la donna che faceva da intermediaria tra il pubblico ufficiale e chi chiedeva benefici assistenziali come assegni di invalidità. Genova, secondo gli investigatori, in cambio di soldi e regali, avrebbe accelerato l’iter delle pratiche e in alcuni casi fatto risultare che i richiedenti avevano i requisiti per chiedere i benefici pur non avendo fatto alcun controllo. Nel chiedere più soldi il medico fa riferimento alle spese che deve affrontare. Secondo la Finanza il cenno è ai soldi pagati per la campagna elettorale delle ultime comunali dove l’uomo è stato candidato, senza essere eletto, sia a Palermo che a Partinico. Sia Genova che la Di Fiore sono ai domiciliari.