E’ successo in queste ore nelle coste dell’Emilia Romagna e delle Marche. La recente ondata di maltempo e le mareggiate che ne sono conseguite, stanno restituendo nei litorali occidentali del nord adriatico un numero impressionante di Caretta caretta.
Sono circa trenta le carcasse recuperate degli operatori della Fondazione Cetacea, con sede a Riccione e specializzata nel recupero di questi animali. Un fenomeno non nuovo per il quale è difficile trovare una casistica certa che vada molto indietro negli anni. Le cause, però, non sono ancora definite. La mareggiata, infatti, porta a riva le carcasse, ma non è lei la causa della morte.
Di certo la Tartaruga Caretta caretta soffre di diversi mali, in buona parte causati dall’uomo. Uno di questi riguarda l’ingestione di materie plastiche, scambiate dal rettile marino per alcune prede naturali come le meduse. I poveri animali muoiono per blocco gastro intestinale. Non meno significativa e la presenza di ami e lenze nell’esofago. Si tratta, in genere, di arnesi utilizzati nei palangari, lunghissime lenze armate con centinaia di ami, lasciate andare in mare. Dovrebbero servire alla cattura del Pesce spada, ma rimangono morti anche cetacei e tartarughe. Vi sono poi gli impatti con mezzi natanti, ma dovrevvero essere sono visibili le ferite nel carapace.
Nel caso ora comunicato dalla Fondazione Cetacea, è troppo presto per parlare di cause di morte. Bisognerà attendere l’esito degli esami autoptci. Di certo si tratta di una incidenza significativa sulla popolazione selvatica della Caretta caretta. Gli animali spiaggiati, poi, rappresentano una probabile minoranza di quelle morte.
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