Dopo la forte espansione del biennio 2021-22 la congiuntura è peggiorata nel settore delle costruzioni. In base ai dati forniti dalle casse edili provinciali, nei primi sei mesi del 2023 in Sicilia le ore lavorate sono diminuite del 6,3 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur mantenendosi su livelli elevati nel confronto storico; il calo è dipeso soprattutto dal comparto dell’edilizia residenziale (vedi figura sotto). In base ai dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite di abitazioni, la cui crescita si era progressivamente indebolita nel 2022, sono diminuite del 3,3 % nel primo semestre di quest’anno; se si esclude il periodo pandemico, non si osservava una variazione negativa dal 2013 (vedi figura sotto). Rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso le quotazioni sono lievemente diminuite. Le transazioni di immobili non residenziali sono invece ancora cresciute (7,7 %); la flessione dei prezzi, in atto da oltre un decennio, si è attenuata.
L’attenuazione dell’effetto degli incentivi
L’impulso derivante dagli incentivi fiscali per la riqualificazione e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici ha progressivamente perso vigore: secondo i dati ENEA il numero complessivo di asseverazioni per interventi relativi al Superbonus è cresciuto del 10 % nel primo semestre del 2023, a fronte del 73 del semestre precedente. Alla fine di giugno il numero di interventi realizzati dall’introduzione della misura era pari in Sicilia a oltre 26.300 (di cui poco più di 3.800 in condomini), cui corrispondevano investimenti per quasi cinque miliardi.
Nel comparto delle opere pubbliche è proseguito l’incremento sia del numero sia soprattutto dell’importo dei bandi per lavori in regione: secondo i dati dell’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) Sicilia, nei primi otto mesi dell’anno il valore delle gare ha superato i cinque miliardi, oltre un terzo in più rispetto al corrispondente periodo del 2022, a fronte di un numero di bandi superiore del 17 per cento circa. Nello stesso periodo, secondo l’ANCE, sono stati aggiudicati bandi per un valore di poco inferiore al 40 per cento di quelli pubblicati lo scorso anno quando si era raggiunta una cifra molto elevata nel confronto storico (10,6 miliardi), anche per via degli interventi derivanti dal PNRR.
Il comparto delle opere pubbliche
Nel comparto delle opere pubbliche è proseguito l’incremento sia del numero sia soprattutto dell’importo dei bandi per lavori in regione: secondo i dati dell’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) Sicilia, nei primi otto mesi dell’anno il valore delle gare ha superato i cinque miliardi, oltre un terzo in più rispetto al corrispondente periodo del 2022, a fronte di un numero di bandi superiore del 17 per cento circa. Nello stesso periodo, secondo l’ANCE, sono stati aggiudicati bandi per un valore di poco inferiore al 40 per cento di quelli pubblicati lo scorso anno quando si era raggiunta una cifra molto elevata nel confronto storico (10,6 miliardi), anche per via degli interventi derivanti dal PNRR.
Le risorse del Pnrr e del Pnc per interventi in Sicilia
Analizzando l’esito dei bandi di gara per l’aggiudicazione delle risorse e i successivi decreti di attribuzione, alla data del 10 ottobre risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici per progetti da realizzare nel territorio siciliano 12,6 miliardi, pari a 2.609 euro pro capite, nell’ambito del PNRR e del Piano nazionale per gli investimenti complementari, concentrati, come nella media nazionale, negli interventi associati alla missione dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica nonché a quella relativa alle infrastrutture per una mobilità sostenibile. Per quasi il 37 % delle risorse finora assegnate la responsabilità di gestione fa capo a operatori nazionali (enti pubblici e società partecipate); tra le Amministrazioni locali il ruolo di maggiore rilievo spetta ai Comuni, competenti per il 25 per cento degli importi. Con riferimento alle risorse del PNRR relative a progetti da realizzare in Sicilia, tra gennaio del 2021 e giugno del 2023, le Amministrazioni pubbliche avevano bandito procedure per un valore stimato di 5,1 miliardi di euro, pari a circa la metà degli importi che necessitano di una gara. Lo scorso agosto il Governo ha presentato una proposta di modifica del PNRR per tenere conto sia del mutato contesto geopolitico, a cui sono connessi alcuni fattori di ostacolo alla realizzazione delle opere (come, ad esempio, l’aumento dei costi), sia delle criticità emerse durante la prima fase di attuazione. In particolare, è stata delineata la sostanziale eliminazione di nove misure concentrate nelle missioni “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e “Inclusione e coesione”, la cui attuazione non è ritenuta compatibile con i tempi e le modalità di rendicontazione del Piano. Per gli interventi oggetto delle proposte di modifica, che ricadono sotto la responsabilità delle Amministrazioni locali siciliane, sono state finora assegnate risorse per 1,3 miliardi di euro (10,2 per cento del totale a livello nazionale), prevalentemente di competenza comunale.
Fonte: Economie regionali (Banca d’Italia) – l’economia della Sicilia – aggiornamento congiunturale
Commenta con Facebook