L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dopo aver aspramente contestato le misure adottate dal Governo nazionale nei confronti dei Teatri, dei Cinema, degli spettacoli musicali e dei luoghi della cultura, ha sottoscritto oggi l’appello di “Cultura Italiae” al Presidente Conte e al Ministro Franceschini per una revisione delle misure interdittive previste nei confronti di teatri, cinema e di tutti quei luoghi in cui si svolgono attività culturali e di spettacolo.
“I lavoratori dello spettacolo e in generale gli artisti hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire e tornare a lavorare nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute: luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante l’evento. L’uscita e l’entrata sono regolati e il distanziamento è rispettato. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia”.
Così recita l’appello, evidenziando i sacrifici messi in atto da una categoria che ha affrontato in questi mesi difficoltà e rischi; un comparto che – come riporta il manifesto sottoscritto ad oggi da oltre 80 mila operatori del mondo della cultura – ha “riprogrammato tournée, concerti, uscite cinematografiche assumendosi enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante”.
“Trovo inaccettabili le misure assunte dal Governo nazionale con l’ultimo Dpcm che sembrano voler penalizzare una categoria produttiva che ha investito in bellezza e sicurezza. Frequentare oggi un teatro e un luogo della cultura – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Alberto Samonà – è molto meno rischioso di quanto non lo sia andare a fare la spesa in un centro commerciale o prendere un mezzo pubblico. Gli operatori culturali hanno fatto enormi investimenti e sono in grado di offrire spettacoli in sicurezza. La necessità di garantire la salute dei cittadini non può farci perdere di vista la ragione. Perché un provvedimento venga rispettato e sentito come giusto, infatti, è necessario che sia razionale e proporzionato, cosa che in questo momento, sembra essere sfuggita all’attenzione del legislatore. La Regione Siciliana – evidenzia l’assessore Samonà – già da dopo il lockdown ha puntato sulla bellezza e sulla cultura per curare le cicatrici e contrastare il grave momento di sconforto vissuto. Sarebbe davvero grave se oggi, con una valutazione superficiale, si privassero i cittadini di sognare e gli operatori della cultura di provvedere alle proprie famiglie. È per tutto questo che ho voluto aggiungere, goccia nell’oceano, la mia voce a quella dei tanti altri sottoscrittori”.
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