“Oggi la situazione nel Paese si è aggravata: la produzione industriale sta tornando indietro con un segno meno vistoso, cala il Pil, l’unica cosa che sale è lo spread. Siamo seriamente preoccupati. Abbiamo chiesto a gran voce che il governo cambi linea economica, perché così ci porta a sbattere. Per ora nessun segnale dal presidente del Consiglio, aspettiamo che ci convochi”. Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del consiglio regionale del sindacato a Palermo.
Furlan ha ricordato “la grande manifestazione” unitaria, con Cgil e Uil, di sabato scorso a Roma. “Purtroppo questo governo alle questioni serie continua a rispondere con le battute – ha aggiunto la leader della Cisl – Il Paese ha bisogno di strategia e politiche per la crescita, inviterei chi ricopre ruoli istituzionali importanti a uscire dalle schermaglie e fare proposti serie”. E ha citato il Mezzogiorno “scomparso dalla legge finanziaria”. “Come se attraverso il reddito di cittadinanza risolvessimo i problemi del Sud, che invece ha bisogno di infrastrutture materiali e sociali”.
“Tre offerte di lavoro per ogni disoccupato forse ci sono a Trento, qui a Palermo 3 offerte di ci sono per 30 mila disoccupati. Il governo esca dalla realtà virtuale per fare cose serie”. Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan rispondendo ai cronisti a Palermo sul reddito di cittadinanza. “Mi sembra che lo Stato non stia certo dando un buon esempio – ha aggiunto – il reddito di cittadinanza poteva allargare la platea del Rei. Quello che non si capisce è questa confusione tra copertura della povertà assoluta e politiche attive del lavoro. Purtroppo per ora siamo di fronte all’assunzione di altri precari nella pubblica amministrazione”.
E ancora: “Quota 100 è un passo avanti per tanti lavoratori e tante lavoratrici, ma siamo ben lontani dallo scardinare la Fornero, affrontata solo in piccola parte”.
“Si parla di nomi e si vuole ledere l’autonomia di Bankitalia, questo è inconcepibile. L’autonomia di Bankitalia non deve essere in discussione, come rafforziamo gli strumenti della vigilanza e del controllo preventivo deve essere il tema che ci deve appassionare tutti”, ha detto la leader della Cisl.
Furlan ha parlato anche di infrastrutture: “Bloccare la Tav, come tante opere infrastrutturali, è una scelta sbagliata per il Paese. Abbiamo bisogno di far ripartire i cantieri, per collegare il Sud al Nord e il Nord all’Europa”.
Infine: “Nel nostro Paese l’85% dei lavoratori è coperto da contratti nazionali, territoriali e aziendali. Dobbiamo semmai porci il tema di come coprire il restante 15%. Il governo farebbe meglio a creare una riforma fiscale per rendere più robuste le buste paga: questa sarebbe una cosa cosa seria“.
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