Lunedì 4 novembre verrà messo fuori esercizio l’acquedotto Presidiana, nel tratto compreso tra Campofelice di Roccella e la zona industriale di Termini Imerese, per consentire la sostituzione di un tratto di tubazione su cui si sono attivate delle perdite nel territorio di Campofelice di Roccella.

 

I lavori da lunedì

I lavori saranno prontamente avviati nella stessa mattina di lunedì e si protrarranno verosimilmente per 7-10 giorni.
I disservizi nell’erogazione idrica interesseranno le utenze esterne del Comune di Campofelice di Roccella, le utenze dalla zona industriale di Termini Imerese,  le utenze del Canale di Scillato ricadenti nel Comune di Termini Imerese, dalla botola 35 alla botola 64.

Tenuto conto dell’attuale scenario di crisi idrica severa, il ricorso a fonti idriche alternative sarà limitato. La società metterà comunque in campo ogni utile iniziativa volta a minimizzare i disservizi agli utenti. Ogni ulteriore aggiornamento sarà disponibile sul sito www.amapspa.it ovvero telefonando al numero 091.279111 (risponditore automatico) o al numero verde 800-915333 (esclusivamente da telefono fisso).

Le polemiche sulla governance Amap

Domenico Bonanno, capogruppo DC in Consiglio comunale a Palermo, esprime preoccupazione per l’intenzione dell’amministrazione, annunciata dall’Assessore Alaimo, di nominare un amministratore unico per l’AMAP. Bonanno sottolinea l’incoerenza di questa scelta considerando la complessità gestionale dell’azienda, che serve oltre un milione di utenti in 53 comuni e gestisce un piano industriale di 370 milioni di euro, con le difficoltà legate alla crisi idrica e ai progetti PNRR. “Abbiamo appreso dall’intervento in consiglio comunale dell’Assessore alle Partecipate, Brigida Alaimo, l’intenzione dell’amministrazione comunale di voler procedere con la nomina di un amministratore unico per l’Amap, scelta della quale fino ad oggi non eravamo a conoscenza e che, auspico, rappresentanti la legittima preferenza dell’assessore e non la volontà del Sindaco e di tutta la coalizione”. Lo dice Domenico Bonanno, capogruppo DC in Consiglio comunale a Palermo.

Incoerenza con la complessità gestionale di AMAP

“In una società d’ambito con 53 comuni soci – continua – e oltre un milione di utenti serviti, con un Piano Industriale che prevede investimenti per 370 milioni di euro e importanti criticità legate alla crisi idrica e alla ricerca di Enti di credito finanziatori per garantire il rispetto delle scadenze dei progetti PNRR, questa paventata scelta appare incoerente con la crescente difficoltà gestionale della più grande società partecipata del comune di Palermo”.

Contrasto con il modello di governance delle altre partecipate

“Scelta che andrebbe in contrasto con la precedente decisione dell’amministrazione di dotarsi per tutte le altre società partecipate, meno complesse e di dimensioni nettamente più ridotte, di un Consiglio d’Amministrazione quale modello di governance”.