Primo accordo in Italia per l’accesso ai benefici della cassa integrazione per lavoratori delle aziende in amministrazione giudiziaria. E’ quello sottoscritto con i lavoratori ex Ferdico.
“Con soddisfazione annunciamo la sottoscrizione del primo accordo in Italia, siglato in sede prefettizia, per l’accesso alla cassa integrazione a favore dei lavoratori di una azienda in confisca di primo grado. Una pietra miliare che potrebbe fare da apripista per tutte le situazioni analoghe”. Con queste parole Mimma Calabrò, Segretario Generale sella Fisascat Cisl Sicilia, commenta a caldo la sottoscrizione del primo accordo raggiunto in Italia, in attuazione del D. Lgs. 72/2018, in materia di accesso ai benefici della cassa integrazione guadagni per i lavoratori dipendenti di aziende in amministrazione giudiziaria siglato proprio stamane presso la Prefettura di Palermo.
“La sottoscrizione dell’accordo rappresenta la perfetta sintesi dell’impegno profuso dalla Prefettura di Palermo, dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dal Sindacato a garanzia e tutela dei lavoratori – continua -. I 21 lavoratori facenti capo alla società Ferdico & C. s.n.c in confisca di primo grado possono, finalmente, tirare un sospiro di sollievo dopo aver vissuto mesi durissimi e senza alcuna retribuzione. Un plauso dunque ai lavoratori che, seppur nella disperazione, hanno affrontato, sempre con grande dignità, le innumerevoli difficoltà che si sono susseguite dal momento in cui il ramo di azienda del Centro Commerciale Portobello di Carini è stato riconsegnato all’ANBSC e, dunque, all’Amministrazione Giudiziaria. Con la sottoscrizione dell’accordo di oggi, un primo importante traguardo è stato raggiunto – conclude la Sindacalista – L’auspicio adesso è che si possa perfezionare quanto prima il contratto di affitto del compendio aziendale per consentire ai lavoratori di ritornare sul posto di lavoro. Di fatto, questo è ciò che loro chiedono. Riconquistare la propria dignità di lavoratori per sostentare le proprie famiglie”.
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