Monta la rabbia fra i 543 dipendenti ex Almaviva. Una folta rappresentanza di lavoratori si è data appuntamento questa mattina presso la stazione Notarbartolo di Palermo. Ciò per dare seguito alla vertenza che sta riguardando tutti i componenti del call center del capoluogo siciliano. I vertici di Ita, infatti, hanno disertato il tavolo indetto dal Governo nazionale a Roma per risolvere lo stato di crisi. Decisione ritenuta inaccettabile dai lavoratori, che sono tornati così in piazza.
La rabbia dei dipendenti ex Almaviva
Una rabbia espressa in pieno da Alfredo Falletta, uno dei 543 dipendenti ex Almaviva a rischio, che palesa la possibilità di ricorrere a forme di protesta estreme, come lo sciopero della fame. “Se Ita non si presenta ad un tavolo con il Governo, non interviene nessuno con urgenza. Ciò nonostante l’azienda non abbia un Consiglio d’Amministrazione e nonostante ci siano degli accordi fra Ita e Covisian in frode alla legge. In questo paese, i diritti dei lavoratori non contano nulla, mentre quelli di chi ha il potere contano tantissimo. A questo punto, visto che dobbiamo morire di fame, lo facciamo con il nostro gusto: faremo lo sciopero della fame”.
Rimostranze sostenute anche dal mondo sindacale. Così come fatto da Iolanda Di Gaudio, rappresentante Fistel Cisl Sicilia. “Ita non si è presentata al tavolo, ponendosi con un atteggiamento arrogante. Per di più, si ritiene parte lesa. Ad essere danneggiati sono soltanto i 543 lavoratori, ad oggi in mezzo alla strada. Speriamo che il Governo, nella persona del ministro Franco e del ministro Giorgetti, si renda conto che deve prendere in mano le redini della situazione. Adesso diventa un fatto politico, perchè Ita è una società a partecipazione statale. Non avevamo dubbi sul fatto che avessero la faccia tosta di non presentarsi, però ci speravamo. Ciò per il fatto che, essendo a partecipazione statale, credevamo in un maggiore peso del Governo nazionale per la buona riuscita del tavolo. E invece non è avvenuto nulla di tutto questo.
Occupata la stazione Notarbartolo
Una protesta che ha avuto l’apice intorno alle 11.00, quando la delegazione dei lavoratori è entrata all’interno della stazione Notarbartolo. I dipendenti hanno inscenato un corteo, esponendo alcuni striscioni ed intonando cori contro la dirigenza di Ita. Il gruppo è rimasto all’interno della struttura per una decina di minuti, per poi uscire nuovamente all’esterno. Mentre la protesta corre, i lavoratori attendono notizie da Roma. Il loro futuro è sempre più a rischio.
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