Più di trecento beneficiari attendono notizie relativamente all’avvio dei cantieri di servizio a Palermo. Un bando regionale avviato nel 2018 e le cui graduatorie sono state ufficializzate nel 2020. Poi la pandemia ha portato con sè alcune difficoltà d’interpretazione relative agli emendamenti presentati. Fatto che ci porta ai giorni nostri, con diversi vincitori del bando che rischiano di vedere un ridimensionato del proprio impegno se non addirittura l’esclusione. Ciò a causa di una difficoltà d’interpretazione delle linee guida, ferme al 2014 e che non prevedevano al loro interno di misure assistenziali successive, come il reddito di cittadinanza.
Una situazione sulla quale punta il dito il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Fabrizio Ferrara. L’esponente di Sala delle Lapidi sottolinea le criticità vissute dai beneficiari della misura. “Sono già molte le persone che lamentano le condizioni con cui ripartono i cantieri di servizio. Dopo due anni di attesa, diversi soggetti sono stati esclusi dalla misura. Ad altri è stato sensibilmente ridotto il numero di ore. Ho fatto richiesta agli uffici di Villa e Giardini che gli stessi vengano riaperti il prima possibile e spesi per intero le somme stanziate previste per questa misura”.
Un intervento normativo di stampo regionale che ha visto applicazione in altri Comuni dell’Isola. Ciò per un’interpretazione estensiva della normativa, che ha voluto inserire il reddito di cittadinanza fra le misure assistenziali esenti dal computo. Visione non condivisa da tutti gli uffici. Fra questi quelli del Comune di Palermo che, riferisce il consigliere, “chiedono un intervento da parte della Regione per chiarire questo aspetto della normativa”.
Misura, quella dei cantieri di servizio, sulla quale il consigliere di Fratelli d’Italia vuole sottolineare l’importanza in termini di impatto sociale. “Bisogna mantenere le stesse condizioni economiche del 2020. Questo permetterebbe ai soggetti di rendere un servizio, seppur per tre mesi, alla città. Fatto che migliorerebbe gli spazi verdi e le ville storiche, particolarmente in sofferenza, con costi totalmente a carico della Regione Siciliana“.
Una misura nata per “contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione. Nonchè per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali”. Ma è proprio nelle misure di contrasto alla povertà che si trova il problema. Durante l’iter burocratico del bando sono subentrate, a livello nazionale, alcune forme di welfare. Fra queste il ben noto reddito di cittadinanza. Misura che comunque costituisce una voce del reddito ISEE e che quindi ha comportato un incremento dello stesso. Fatto che ha contribuito a cambiare le carte in tavola rispetto alle graduatorie del 2020. Ciò, di fatto, ha infatti limitato se non escluso l’impegno nei cantieri di servizio di diversi soggetti.