Continua la protesta dei lavoratori Covisian. Una delegazione di dipendenti del call center ha occupato il tetto del teatro Politeama di Palermo. Un forte gesto di protesta per richiamare l’attenzione delle istituzioni in merito al ripristino del tavolo interministeriale disertato dai vertici della compagnia aerea Ita qualche settimana fa. L’azienda dovrebbe essere ricevuta dal Governo nazionale nella giornata di lunedì 9 maggio. Un momento di confronto che ai lavoratori però non basta, anche alla luce del mese già trascorso dall’annuncio dell’avvio delle procedure di licenziamento.
Una protesta, quella messa in campo intorno alle 11.00 sui tetti di piazza Castelnuovo, che segue alla convocazione di un presidio permanente proprio nei pressi del teatro. Picchetto che rimarrà in essere, dicono i lavoratori, fino a quando non verrà ripristinato il tavolo ministeriale a Roma. “Siamo esasperati – dichiara Iolanda Di Gaudio, rappresentante Fistel Cisl Sicilia -. Alcuni di noi sono saliti sul tetto del Politeama per fare una pazzia. Fortunatamente li hanno fermati in tempo. Speriamo che il Governo si accorga a che punto siamo arrivati e che ci venga in aiuto. Non abbiamo avuto nessuna notizia in merito al tavolo tecnico. Rispetto a questo confronto annunciato per lunedì, non è quello che ci aspettavamo. Stiamo chiedendo di sapere qual’è il nostro futuro, perchè al momento non lo abbiamo, tutti e 543“.
Ed è proprio la mancanza di notizie dal Governo nazionale a tenere in allerta i lavoratori. Il tempo inizia a stringere e la preoccupazione per il proprio futuro lavorativo cresce fra i dipendenti del call center. Al momento, non sono bastate le proteste messe in atto nelle ultime settimane, anche se i sindacati non demordono. “E’ arrivato il momento di avere risposte certe. Noi siamo la reale parte lesa di questa vicenda – sottolinea Rossella Pettonati, rappresentante Rsu Uilcom Uil -. Abbiamo bisogno di risposte, ma soprattutto di lavoro. Il lavoro c’è e lo rivogliamo. Da Roma non abbiamo avuto notizie. Ed è quello che chiediamo da tantissimi giorni. Noi continueremo nella protesta fino a quando non avremo una data per un tavolo costruttivo. Vogliamo avere 543 posti di lavoro”.
Fra i punti più critici affrontati dai dipendenti Covisian vi è quello dell’assenza di aiuto da parte delle istituzioni, non solo nazionali ma anche regionali. “Il primo mese della procedura di licenziamento è andato via. Abbiamo 45 giorni di tempo prima che diventi realtà – evidenzia Nadia Corteggiani, esponente Slc Cgil -. Per i colleghi che ancora non erano transitati hanno ancora qualche mese. Ma la paura è tanta. Siamo stanchi di un Governo muto e sordo alla nostra richiesta. Continuo ad aspettare una parola dal presidente Musumeci, che continua ad essere muto, a non palesarsi e a non riceverci se non attraverso assessori o capi di Gabinetto. Aspettiamo di vederlo presente affinchè mostri tutto il suo potere politico”.
Intanto, il presidio dei lavoratori Covisian continua, come annunciato dalle stesse sigle sindacali. “Il tempo stringe. Restano semplicemente quarantacinque giorni per risolvere la vertenza – fa notare Alessandro Ferrara della Ugl Telecomunicazioni Sicilia -. Ogni giorno che passa si allontana la possibilità di mettere qualcosa a tavolo per i nostri figli. Tutto ciò in barba alle leggi dello Stato. E’ lo Stato che viola le sue stesse leggi. E’ una cosa vergognosa, senza precedenti. Una vertenza che dovrebbe fare paura a chiunque, perchè se non un tavolo ministeriale avvallato dallo Stato viene disertato, è un qualcosa che dovrebbe far riflettere“.
Attestato di solidarietà verso i lavoratori Covisian espresso dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore Giovanna Marano. I rappresentanti dell’Amministrazione hanno voluto far sentire la propria vicinanza attraverso una nota in merito a quanto avvenuto sui tetti del teatro Politeama. “Si tratta di un gesto disperato che richiama l’attenzione del governo affinché si apra il tavolo al Ministero del Lavoro. Non c’è più tempo da perdere. E’ necessario che si trovi una soluzione definitiva per i 543 operatori Almaviva e Covisian a rischio licenziamento, una soluzione che tenga conto degli accordi stipulati al Ministero del Lavoro lo scorso ottobre e del rispetto fondamentale della clausola sociale. L’amministrazione comunale si unisce a questo appello e sollecita nuovamente il ministro Andrea Orlando e l’intero governo per tutelare i livelli occupazionali”