Laurea record per un monrealese che a soli 23 anni si ritrova già in tasca il titolo di dottore in giurisprudenza. Per lui un percorso concluso “ante tempus”, letteralmente prima del tempo ordinario previsto dal piano di studi.
Il traguardo è stato raggiunto da Emanuele Ferraro all’università di Palermo anche con ottimi risultati. Votazione di 110 e lode, menzione al singolare curriculum studiorum e, soprattutto, menzione alla tesi di diritto commerciale intitolata “intelligenza artificiale e amministrazione delle società”.
Tante ore di studio e sacrifici
Tutto guadagnato con il sudore della fronte. Lo studente stesso si è raccontato alla testata Diretta Sicilia parlando comunque di importanti sacrifici. Almeno 10 ore al giorno di studio, a volte anche 16. Ma soprattutto una giovinezza sacrificata per lo più sui libri, proprio con l’obiettivo di arrivare nel più breve tempo possibile alla meta della laurea. “Considerando la notevole mole di studio che la laurea in giurisprudenza richiede e le mie personali ambizioni – racconta – ho dedicato molto tempo allo studio. Anche oltre le 10 ore al giorno, rinunciando a molte distrazioni e uscite con gli amici”. Per lui, per i suoi risultati e il percorso completato straordinariamente anzitempo, l’università ha indetto una sessione di laurea straordinaria.
Le “invidie” e gli amici
Un percorso che comunque ha avuto anche i suoi ostacoli. E non solo in ambito dello studio. “La verità è che quando qualcuno raggiunge risultati particolarmente buoni – racconta oggi Emanuele – possa esserci un sentimento di invidia da parte di qualche collega. Fortunatamente ho avuto molti colleghi con cui c’è un rapporto di stima reciproca e da cui ho avuto supporto”.
Anche un semestre di studio all’estero
Il 23enne ha coronato il suo percorso anche con un semestre di studio all’estero, a completamento di varie tappe formative. “Il percorso universitario – racconta lo studente con la laurea record – sicuramente mi ha lasciato tante conoscenze che costituiranno una ottima base per il mio futuro professionale. E’ stato in generale molto formativo, anche considerando il semestre di studio all’estero che mi ha arricchito molto. Oltre a competenze e conoscenze, però, sono fondamentali tutte le esperienze e i ricordi vissuti con i miei colleghi, che hanno reso questo percorso denso di significato”.
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