In un contesto di crescente preoccupazione per la diffusione di armi da fuoco tra i giovani e l’aumento di sparatorie nella movida palermitana, la Guardia di Finanza ha portato a termine un’importante operazione che ha condotto all’arresto di un abile armiere clandestino. Antonino Adelfio, 55 anni, pregiudicato con precedenti legati ad armi e spaccio di droga, è stato trovato in possesso di un vero e proprio arsenale e di un laboratorio per la modifica di pistole e fucili.

Doppio blitz della Guardia di Finanza

L’operazione, condotta dal Gruppo Pronto Impiego, si è articolata in due fasi. Inizialmente, Adelfio è stato pedinato per diversi giorni e osservato mentre si incontrava con figure legate alla criminalità. Questi incontri, spesso in luoghi appartati, hanno insospettito gli investigatori, i quali hanno poi scoperto che, dopo tali incontri, Adelfio si recava in un garage sotterraneo in via Marini, al Villaggio Santa Rosalia. All’interno del garage, abilmente occultato in un’intercapedine ricavata nel controsoffitto, è stato rinvenuto un arsenale composto da pistole, proiettili, silenziatori e caricatori. Sebbene il locale non fosse direttamente riconducibile ad Adelfio, egli ne aveva la piena disponibilità.

Scoperto laboratorio nella villa di Ciaculli

Successivamente, la Guardia di Finanza ha perquisito la residenza di Adelfio, una villa a Ciaculli dotata di un sofisticato sistema di videosorveglianza. All’interno, gli investigatori hanno scoperto un laboratorio completamente attrezzato per la modifica e la fabbricazione di armi. Banchi da lavoro, macchinari specializzati e strumenti di ogni tipo erano a disposizione di Adelfio per assemblare armi e persino incapsulare proiettili. Nel laboratorio è stata anche trovata una pistola semiautomatica in corso di lavorazione, oltre a cartucce e canne di pistola e fucile. La villa, circondata da un ampio terreno e arredata con mobili di pregio, suggerisce un tenore di vita elevato, in contrasto con la presunta assenza di redditi dichiarati da parte dell’indagato.

Arresto e indagini in corso

Dopo la convalida dell’arresto da parte del giudice, Adelfio è stato trasferito nel carcere di Pagliarelli. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato agli esperti di balistica per accertare la provenienza delle armi e verificare se siano state utilizzate in precedenti azioni criminali. Le indagini proseguono per ricostruire la rete di relazioni di Adelfio e stabilire eventuali collegamenti con ambienti mafiosi. L’operazione rappresenta un importante successo nella lotta contro la proliferazione di armi illegali, un fenomeno che alimenta la criminalità e contribuisce all’aumento della violenza nelle strade di Palermo.

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