L’Ars ha approvato il ddl «misure finanziarie urgenti» con 38 voti a favore e 21 contrari. Il via libera alla cosiddetta manovrina estiva è arrivato al termine di una seduta iniziata alle 15 e conclusasi intorno a mezzanotte, ma per definire l’intesa sul maxiemendamento c’è voluta una sospensione durata in tutto quasi quattro ore durante le quali si sono tenute a Palazzo dei Normanni alcune riunioni tra i rappresentanti del governo e delle forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione.

La legge contiene provvedimenti e misure finanziarie che interessano diversi ambiti ad iniziare da Comuni, formazione professionale, infrastrutture, contributi per attività ed iniziative sul territorio tramite enti locali ed associazioni, norme su società ed enti regionali, provvedimenti sulla crisi idrica. L’aula è stata convocata per questa mattina alle 11, in base a quanto stabilito dall’ultima conferenza dei capigruppo sarà discusso il ddl di riforma delle ex province.

La lunga trattativa

Il governo è stato battuto su uno dei 25 articoli in discussione e seduta interrotta nel tardo pomeriggio per trovare un accordo sulle uniche quattro misure fino a quell’ora non approvate, compresi i contributi agli enti locali per i piani di riequilibrio finanziario, chiave di volta dell’intero disegno di legge, rimasti in sospeso come contrappeso nel piatto della bilancia per accendere il disco verde sull’altro testo, quello in cui, storicamente, i deputati «piazzano» i propri desideri pensando ai rispettivi bacini elettorali locali: il maxiemendamento, non pervenuto fino alle 21.30 ma, a quanto appreso dal nostro giornale, colmo di soldi a pioggia per quasi tutti i Comuni siciliani.

È la sintesi della giornata (e nottata) di passione vissuta ieri all’Ars per mandare in porto la «manovrina d’estate» da oltre 160 milioni di euro, che, come auspicato in mattinata dal presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio, avrebbe dovuto vedere la luce prima dell’alba di oggi «perché stracondivisa da tutti i partiti». Tra i pezzi forti della variazione al bilancio c’è l’articolo 1, che per sostenere le casse dei municipi mette sul piatto circa venti milioni di euro per l’esercizio finanziario 2024, di cui più di dieci per il riequilibrio. Ma per gli enti locali, quantomeno per i Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti in dissesto finanziario alla data del 30 settembre 2024, c’è anche l’articolo 2, pure questo sospeso in Aula nel pomeriggio, con in serbo cinque milioni di euro a titolo di compartecipazione alle spese per servizi o copertura del disavanzo.

Cosa prevede la manovra

Nel testo trova spazio anche il milione e mezzo per la gestione della discarica di contrada Zuppà a Mazzarrà Sant’Andrea, nel Messinese. Stessa somma prevista per il Fondo di progettazione per la bonifica dei siti inquinati, mentre per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale vengono messi a disposizione 200mila euro e 470mila, invece, per l’acquisizione di attrezzature e software finalizzate all’inserimento scolastico degli ipovedenti, a favore della Stamperia regionale Braille. Il tutto, passando per i corposi contributi straordinari destinati ai Consorzi di bonifica, mentre cade l’articolo 11 che lanciava un salvagente di cinque milioni al servizio civile: bocciato da un emendamento – primo firmatario il capogruppo Pd Michele Catanzaro – passato a scrutinio segreto. E tra gli emendamenti, in attesa dei dettagli sul «maxi», passa pure quello anti-siccità di Schifani, con 10 milioni di euro per ridurre i canoni irrigui degli agricoltori.

Su quest’ultimo fronte, mentre nella «manovrina», con plauso dell’eurodeputato Marco Falcone, entra anche un milione di euro per i pescatori che hanno visto danneggiate le reti a causa di relitti in mare, c’è da registrare l’apertura del presidente della Regione sul Piano per il contenimento della fauna selvatica, che sarà elaborato entro 30 giorni dal Dipartimento per lo Sviluppo rurale. È quanto emerso nell’incontro con i vertici di Coldiretti Sicilia che, alla luce della rassicurazione, ha rimosso il presidio di protesta in piazza Indipendenza. La stessa associazione fa sapere che da Palazzo d’Orleans è arrivato anche l’impegno a istituire una Consulta di coltivatori da affiancare ai Consorzi e un tavolo politico per affrontare i nodi del comparto.

Mpa, “Con manovrina’ risposte concrete a emergenze”

“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione della manovra finanziaria con la quale, in piena sintonia con il governo, abbiamo offerto risposte concrete alle tante emergenze che la Sicilia in questo momento è chiamata ad affrontare”. È quanto dichiarano i deputati Mpa all’Ars Giuseppe Castiglione, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Carta e udovico Balsamo insieme all’assessore Roberto Di Mauro al termine della maratona conclusa con l’approvazione della manovra finanziaria estiva.

“Le scelte operate dal nostro gruppo parlamentare, in piena sintonia con il Governo regionale e la Presidenza dell’Ars – dice Castiglione – sono state orientate dall’esigenza di continuare nell’azione di sostegno ai comparti maggiormente esposti alle emergenze connesse alle estreme condizioni climatiche ed alla crisi idrica senza precedenti”.

“Sostegno al comparto apistico, fiore all’occhiello della nostra regione, frutto di una nostra iniziativa – dice dal canto suo Lombardo – condivisa dalla Presidenza dell’Ars con un contributo straordinario di 800 milioni di euro in favore degli operatori del settore, la cui produzione di miele risulta gravemente compromessa a causa delle condizioni di siccità e delle temperature abbondantemente al di sopra delle medie stagionali registrate nell’ultimo periodo. “Attenzione – dice Balsamo – è stata rivolta, inoltre, alle numerose esigenze delle amministrazioni locali, i cui bilanci sono in molti casi oggetto di procedure di riequilibrio finanziario o, peggio, in dissesto. A tal fine contributi straordinari per circa 20 milioni di euro sono stati stanziati a copertura delle passività registrate nei bilanci comunali”.

In aula ddl province ma seduta subito sospesa

Intanto è iniziata ma è subito stata sospesa all’Ars la seduta dedicata all’esame del ddl di riforma delle ex province, che dovrebbe introdurre le elezioni di secondo livello per città metropolitane e liberi consorzi. Appena aperti i lavori a Sala d’Ercole il presidente di turno Nuccio Di Paola ha convocato la conferenza dei capigruppo per decidere come procedere: in merito al ddl sulle province ci sarebbero infatti posizioni differenti tra le diverse forze politiche e parlamentari e senza una intesa difficilmente si arriverebbe all’approvazione entro la giornata di oggi come inizialmente auspicato.