L’Albergheria si ribella allo spaccio di crack che sta uccidendo decine di giovani. Per questo l’associazione Sos Ballarò ha organizzato per il prossimo 4 novembre un corteo.
Si parte da Piazza Casa Professa alle 16 e si girerà per le vie del quartiere per sensibilizzare istituzioni, forze dell’ordine, famiglia associazioni a combattere contro la vendita di questa droga che viene spacciata nei vicoli del mercato storico e non lascia scampo a chi ne fa uso.
Alla manifestazione stanno aderendo anche i parroci della zona che durante le messe invitano i fedeli a prendere parte al corteo.
“E’ importante esserci – dice Fra Gaetano parroco della Chiesa di Sant’Antonino in corso Tukory – Bisogna chiedere a gran voce interventi contro questa piaga nel nostro quartiere”.
È diventato impossibile nel centro storico di Palermo, e in particolare in alcune zone dell’Albergheria, non accorgersi dell’aumento di tutti i fenomeni connessi al consumo, spaccio e produzione di droghe, tra le quali soprattutto il crack, la cui pericolosità si avverte in maniera crescente in molte grandi città d’Europa. Sempre più persone, giovani nella maggioranza dei casi, finiscono nel gorgo del consumo – spesso dello spaccio per procurarsi le sostanze – e questo ha un impatto sempre più forte sull’intera nostra comunità, composta dai residenti, dai commercianti, dagli studenti e dalle studentesse, dai tanti e dalle tante che lavorano nella zona.
L’economia criminale creata dallo spaccio è radicata e rilevante, e ci sembra evidente come l’emancipazione da questo sistema passi anche da un investimento educativo, sociale, che fornisca veri strumenti di riscatto a chi cresce e vive a Ballarò.
In questi anni, in particolar modo nelle ultime settimane, assistiamo attoniti all’aumento delle morti connesse al consumo di droga nel quartiere dell’Albergheria, e non accettiamo che ogni volta tutto ciò passi in sordina, come fosse un problema esclusivo di chi, la dipendenza da sostanze, la vive sulla propria pelle e delle relative famiglie. È impossibile non vedere un collegamento fra il peggioramento drastico della situazione legata alla produzione, spaccio e al consumo di droghe e l’arretramento dello Stato nel suo complesso.
Negli ultimi anni si è ridotta dei due terzi la presenza dei Ser.D. (ex S.E.R.T.) e del loro personale;
Sono stati via via sospesi tutti i servizi di prossimità: non c’è più un solo operatore di strada che tenti di creare relazioni di fiducia con chi è a rischio o vive la tossicodipendenza direzionandoli verso i servizi sanitari e non ci sono centri a bassa soglia sul territorio cittadino;
Tutti i servizi che dovrebbero servire a sostenere le persone con problemi di dipendenze patologiche sono ormai distanti e lavorano in modo “passivo”, non avendo la forza di essere presenti nel territorio e di andare verso le persone;
Ogni anno centinaia di ragazzi siciliani sono costretti per curarsi ad andare in altre regioni perché in Sicilia mancano le comunità specialistiche (doppie diagnosi, comunità per minori tossicodipendenti ecc.).
Affrontare un problema complesso come quello della tossicodipendenza implica necessariamente risposte complesse, che non si limitino nel contrastare lo spaccio in certi luoghi del quartiere e dalla città, fornire terapie farmacologiche o fissare appuntamenti sporadici con gli utenti dei Ser.D. o con chi vive situazioni di disagio.
Affrontare tale problema, significa piuttosto partire dal prendere in carico le cause che portano al consumo di droghe avviando percorsi educativi funzionali in quei luoghi comunitari nati per questo, incentivare ad avviare un sistema economico legale investendo nel quartiere e in chi lo abita, formare operatori di strada che stiano vicini alle persone con problemi connessi al consumo di droghe, allestire spazi per dare assistenza e cura, coinvolgere tutti gli attori sociali del quartiere per riportare il tema della dipendenza patologica al centro delle politiche pubbliche.
Scenderemo in strada, venerdì 4 novembre, per dar vita ad una giornata che possa permettere il coinvolgimento di tutti e tutte coloro che vivono il quartiere, sia come residenti che non, per denunciare anni di sottovalutazione, il deserto dei servizi, la proliferazione d’un sistema criminale che s’arricchisce sulla pelle della popolazione, il moralismo d’una politica che troppo spesso stigmatizza il consumo senza occuparsi di elaborare una strategia seria di contrasto al fenomeno nel suo complesso.
Appuntamento a Piazza Casa Professa venerdì 4 novembre alle ore 16 (concentramento) e corteo per le vie dell’Albergheria.