Palermo

L’Albergheria in festa, Ballarò Buskers celebra il senso di comunità, “No turismo di massa”

Il quartiere Albergheria di Palermo tira fuori gli artisti: il mercato rionale Ballarò non è solo turismo. Sotto il segno di Santa Rosalia, l’ottava edizione di Ballarò Buskers trasforma le strade dello storico mercato in un palcoscenico a cielo aperto. Fino al 20 ottobre, il festival internazionale di arti di strada e circo contemporaneo celebra l’identità storica grazie al contributo di associazioni locali, cooperative e residenti. Oltre cinquanta spettacoli gratuiti animano i vicoli cittadini con acrobati, giocolieri, clown, musica dal vivo e installazioni artistiche.

Una preghiera simbolica a Santa Rosalia

“Quest’anno, che coincide con il 400esimo anno del Festino di Palermo, rivolgiamo una preghiera simbolica a Santa Rosalia – ha detto Marco Sorrentino, presidente dell’associazione Ballarò Buskers – figura tra le più rappresentative della storia popolare della città, in primis di liberarci dalla burocrazia, che blocca l’apertura del mercato coperto in piazza Carmine, e rallenta il processo di regolarizzazione del mercato dell’usato Sbaratto; e di liberarci dal turismo di massa, selvaggio e irresponsabile, che espelle gli abitanti dei quartieri, dai luoghi dove sono cresciuti e dà spazio alla speculazione sulla case”.

Oltre 30 spettacoli

Quest’anno le piazze dove saranno dislocati gli spettacoli del Festival sono ben dieci e quasi cinquanta gli spettacoli gratuiti che animano e cambiano il volto del rione, inoltre sono circa centocinquanta i volontari coinvolti a vari livelli nell’organizzazione dell’evento insieme ai bambini e le bambine del ‘Busker Grest’ dell’Oratorio di Santa Chiara, che hanno dedicato le loro attività estive a laboratori sul tema delle arti di strada.

L’Albergheria è ancora uno dei quartieri di Palermo più affascinanti e ricchi di storia, il Ballarò Buskers vuole evidenziare proprio questi aspetti e si preannuncia come un’incredibile fusione di talenti e performance dal vivo, coinvolgendo le comunità dei diversi Paesi che nel
quartiere vivono e collaborano Il programma include esibizioni di acrobati, giocolieri, clown, musica dal vivo, teatro e installazioni artistiche.

“La turistificazione è la nuova peste”, striscione contro il turismo di massa al Festino

Durante la tradizionale sfilata del carro di Santa Rosalia lungo corso Vittorio Emanuele II, è stato esposto uno striscione accompagnato da una pioggia di coriandoli che rimandano al documento di costituzione dell’”Assemblea permanente contro la turistificazione” a Palermo. Sullo striscione campeggiava la scritta “La turistificazione è la nuova peste” con l’aggiunta di una richiesta rivolta alla santuzza: “dov’è finita casa mia?”.

La denuncia dell’impatto del turismo su Palermo

Come spiegato dagli organizzatori, si è trattato di un’azione di denuncia di come l’industria del turismo stia trasformando Palermo, facendo dello spazio pubblico uno spazio utile solo al consumo da parte di chi lo attraversa per poche ore, sacrificando il diritto all’abitabilità di chi invece la città la vive quotidianamente. “Quattro anni fa, l’industria del turismo era stata completamente bloccata dalla pandemia di Covid-19. Da allora, le agenzie di promozione turistica si sono dedicate a ripristinare il settore ai livelli pre-pandemici, senza però alcuna seria riflessione sul deserto prodotto in centro storico dall’assenza di turisti e sull’impoverimento di ogni forma di socialità e di approccio alla fruizione dello spazio urbano al di fuori dei paradigmi legati alla produzione e alla mercificazione”.

Impatto sulla situazione abitativa

Il turismo e tutto il suo indotto porta con sé conseguenze sempre più pesanti per l’accesso alla casa, drogando il mercato degli affitti attraverso piattaforme come Airbnb o Booking. “Oggi chi cerca casa a Palermo trova quasi solo appartamenti fatiscenti o dai prezzi esorbitanti, e il problema non è più limitato al solo centro storico ma si allarga a fasce sempre più ampie della città. Questa situazione è ancor più gravosa per le persone emarginate o vittime di discriminazioni, che oltre alla barriera economica si vedono negato il diritto all’abitare”.

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