Il questore di Palermo Guido Longo ribadisce in conferenza stampa che la maxi rissa e aggressione di ieri pomeriggio in via Libertà tra palermitani e laziali non ha nulla a che fare con il calcio.
“La matrice dell’aggressione è ideologica. I tifosi della Lazio sono arrivati all’aeroporto alle 13 e sono stati accompagnati in centro – dice Longo – Volevano pranzare al Bal Aluia in via Libertà. Non appena i palermitani hanno visto le sciarpe bianco celesti è partito l’agguato. Non appena avremo i tabulati telefonici e controlleremo il traffico potremmo essere certi sull’organizzazione dell’imboscata”.
Per la rissa ci sono otto arresti. Un palermitano Mattia Falcone è stato denunciato. Si trova in ospedale. E’ il giovane che è stato colpito a calci mentre si trovava a terra da tre tifosi della Lazio che sarebbero stati identificati dalla polizia. Falcone ha la mascella, e lo zigomo destri fratturati. Nel pomeriggio ci sarà la direttissima. Sono accusati di rissa aggravata e lesioni. I palermitani fanno tutti parte, ha spiegato il questore Guido Longo, dei centri sociali, in particolare Anomalia ed ex Karcere e alcuni di loro erano già tutti conosciuti dalle forze dell’ordine per piccoli reati.
Due di loro sono già stati denunciati piu volte per le vicende che hanno visto coinvolta Anomalia. Gli arrestati tra i palermitani sono Chedli Aloui 28 anni, Emmanuele Maria Surdi, 24 anni, Emanuele Cardella, 29 anni, Alberto Gabriele Bruneo, 25 anni. Tra i tifosi laziali: Massimiliano Morelli, 23 anni, Gabriele Lordi, 23 anni, Daniele Casella, 24 anni, e Marco Massaro, 26 anni.
“Secondo gli scontri in via Libertà e quelli dentro lo stadio sono slegati. Faccio un appello ai tifosi. I fatti che si sono verificati all’interno dello Stadio danneggiano la squadra. La situazione non è compromessa. La squadra è psicologicamente fragile, i tifosi la lascino giocare in tranquillità perché la salvezza è ancora possibile e la squadra ha bisogno di essere sostenuta in modo sereno.
Gli episodi di ieri sera potrebbero indurre la Federazione a prendere dei provvedimenti e di certo questo non aiuta la squadra”. Così il questore di Palermo, Guido Longo, in merito ai fatti accaduti ieri durante la partita di Serie A Palermo-Lazio. “Se si continua con questi atteggiamenti disfattisti non si va da nessuna parte – ha continuato -. Non voglio entrare nelle vicende dei rapporti tra Zamparini e la tifoseria.
Dico solo che mancano un po’ di partite e la matematica non condanna ancora nessuno. Così si fa solo del male alla squadra. Quando si verificano questi episodi facciano tutti brutta figura come città. Palermo è una bellissima città e deve essere famosa nel mondo per le sue eccellenze – ha aggiunto Longo -. Si può anche perdere o retrocedere, ma con civiltà e dignità”. I controlli ai tornelli ci sono stati come sempre ha precisato il questore. “I petardi sono stati occultati all’interno degli indumenti intimi – ha concluso Longo – Il personale all’ingresso ha effettuato i controlli anche col metal detector ma oggetti piccoli come i petardi a volte sfuggono al controllo. Avremmo dovuto perquisirli tutti ma questo non è consentito”.
“Deplorevole il tentativo di costruire tesi al di fuori delle aule di giustizia e del processo. Almeno sino a quando esisterà un “giusto processo” previsto dalla Costituzione”. E’ quanto dice Giorgio Bisagna il legale di Chedli Aloui 28 anni, Emmanuele Maria Surdi, 24 anni, Emanuele Cardella, 29 anni, Alberto Gabriele Bruneo, 25 anni, arrestati per la rissa in via Libertà ieri pomeriggi oa Palermo. “Non vogliamo minimamente pensare – aggiunge l’avvocato – che la pista “politica” venga utilizzata per distogliere l’attenzione da una gestione dell’ordine pubblico che è stata sotto gli occhi di tutti”.
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