Un piccolo errore che non ha certo compromesso la festa e la serata. Una grande torta in onore di Roberto Lagalla, in visita a New York per presentare il 400° festino di Santa Rosalia, con un errore. Come scrive Il Giornale di Sicilia, sul dolce di festeggiamento non c’era scritto “Lagalla” ma “Langella, in occasione del compleanno numero 69 (è nato a Bari il 16 aprile del 1955).
Le parole di Lagalla
“Il 400esimo anniversario di Santa Rosalia vuole essere anche un momento per svelare quello che questa nuova amministrazione ha progettato e iniziato a realizzare, superando difficoltà amministrative e procedurali, eredità della precedente gestione, ma superate le quali oggi ci consente di potere aprire Palermo a nuove collaborazioni, a nuovi momenti spettacolari, a una nuova identità internazionale alla quale lavoriamo intensamente”. Lo ha detto ad Italpress il sindaco di Palermo Roberto Lagalla al Consolato italiano a New York parlando dell’organizzazione del 400° Festino di Santa Rosalia.
Il console Di Michele: “Un modo per promuovere la città”
“E’ un evento che in realtà ne racchiude diversi. La Regione Siciliana e il Comune di Palermo hanno fatto una bellissima presentazione, insieme alla compagnia aerea Neos Air che a giugno aprirà un volo diretto Palermo-New York e quindi è un’ottima occasione per valorizzare il potenziale del turismo in Sicilia e a Palermo, in linea con il trend degli ultimi anni che vede la presenza americana nell’isola in crescita vertiginosa”.
Lo ha detto ad Italpress Fabrizio Di Michele, console di New York in occasione dei festeggiamenti per l’edizione numero 400 del Festino di Santa Rosalia a New York. “Ho ascoltato i dati dell’assessorato e si parla di quasi un milione di americani su 16 milioni di turisti nel 2023. Il potenziale di crescita è enorme. Abbiamo anche avuto una presentazione ad hoc da parte del sindaco di Palermo Lagalla del Festino di Santa Rosalia, la Santa Patrona di Palermo che tra i tanti siculo-americani è ancora molto venerata. Una grande giornata di cultura italiana, siciliana e italo-americana”, conclude Di Michele.
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