Prosegue la corsa a sindaco di Palermo e non mancano neanche oggi i botta e risposta.”Restiamo politicamente e umanamente stupiti dalle recenti parole del candidato delle destre Roberto Lagalla, che all’indomani dell’arresto di un candidato consigliere comunale della sua coalizione, sospettato di voto di scambio con Cosa nostra, invece di sostenere che a umiliare Palermo siano stati e siano i mafiosi, preferisce attaccare il primo cittadino uscente Leoluca Orlando, che è stato il protagonista del cambiamento politico della visione di Palermo da parte del mondo, permettendoci di diventare da capitale della mafia a città europea multiculturale”.
A dirlo è Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del Pd in Sicilia, commentando l’attacco a testa bassa del candidato sindaco Roberto Lagalla che ha definito Palermo come “città umiliata e violentata” dall’attuale primo cittadino.
“Cantieri abbandonati e rifiuti colpa del governo Musumeci, Lagalla ne ha fatto parte”
“Rispetto ai temi sollevati nelle sue recenti dichiarazioni – continua Ferrante – Roberto Lagalla dovrebbe spiegare ai cittadini, con onestà intellettuale, di chi è la reale responsabilità dei cantieri chiusi e abbandonati in città. E riguardo ai cumuli di rifiuti sparsi, sempre Roberto Lagalla, dovrebbe essere capace di ammettere che la colpa è di quel governo regionale guidato da Nello Musumeci di cui ha fatto parte fino a poche settimane fa, che non solo è stato incapace di approvare il piano rifiuti, ma anche di non completare almeno la settima vasca della discarica di Bellolampo”.
“I palermitani sappiano – conclude Ferrante – che, se la città è invasa dall’immondizia, è principalmente colpa del governo regionale Musumeci”.
Lagalla: “Ecco il paradigma della Palermo di oggi”
Stamattina Lagalla aveva fatto un giro nel centro storico di Palermo. E aveva pubblicato, sul suo profilo facebook, le foto scattate ai cumuli di rifiuti e al cantiere al Papireto. Aveva scritto: “A due passi dal mercato delle pulci e dalla Cattedrale, lo scorcio più bello della città, ecco il paradigma della Palermo di oggi. Siamo in via Papireto, strada che collega il centro storico al Tribunale. A fare da cornice al cratere che squarcia l’asfalto un cantiere abbandonato, cumuli di immondizia, cestini stracolmi, escrementi per strada”.
“Palermo città umiliata da 40 anni, serve il cambiamento”
“Palermo – aveva continuato – è una città umiliata, violentata nella sua bellezza. Il frutto avvelenato di un’era lunga 40 anni, per fortuna al tramonto. Cambiamento. È questo ciò che la città chiede. E per farlo non può affidarsi ad apprendisti stregoni onniscienti o continuatori di questo scempio”.
“Miceli, il Pd e il M5S sono la continuità”
Lagalla aveva concluso con un attacco al centrosinistra: “Franco Miceli ha definito Leoluca Orlando “il più grande sindaco della storia di Palermo…”. Il suo endorsement pone finalmente fine a un equivoco lungo una campagna elettorale: Miceli, il Pd e il M5S sono la continuità. Votarli significa mantenere Palermo così com’è. Noi siamo il cambiamento, l’unica alternativa seria e credibile per restituire dignità alla città, rendendola più pulita, vivibile e bella. Insomma, una vera città europea”.
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