Se il M5s si conferma il primo partito con il 31,18%%, in controtendenza rispetto al resto del Paese dove perde consensi (TUTTE LE PREFERENZE 5 STELLE), il vero exploit in Sicilia lo fa la Lega (TUTTE LE PREFERENZE LEGA) che conquista il 20,77%. Significativo il risultato nell’isola di Lampedusa: qui la Lega supera addirittura il 45%, più del doppio del Pd, il partito che ha candidato il medico dei migranti Pietro Bartolo (TUTTE LE PREFERENZE PD).
Al leader del Carroccio Matteo Salvini va il primato come numero di preferenze in assoluto. In recupero il Pd che si avvicina a FI (TUTTE LE PREFERENZE DI FORZA ITALIA): i dem si attestano al 16,63% mentre il partito di Berlusconi raggiunte quota 16,99%. Supera la soglia di sbarramento, utile per ottenere seggi nel Parlamento di Strasburgo, Fratelli d’Italia con il 7,62% (TUTTE LE PREFERENZE PER FRATELLI D’ITALIA). Sotto quota tutti gli altri.
Bassa l’affluenza in Sicilia, seconda regione peggiore d’Italia dopo la Sardegna. Nell’isola ha votato soltanto il 37,5% degli aventi diritto, oltre il 5% in meno delle scorse europee. A Palermo l’affluenza più alta con il 39,48%, la più bassa a Caltanissetta, con il 34,3%.
In termini di ripartizione dei seggi, il duello tra M5s e Lega, secondo i dati provvisori, sarebbe in parità: due a testa ma con la possibilità che i resti facciano scattare il terzo ai 5 stelle. Se così non dovesse essere il seggio ‘vagante’ toccherà al Pd. I più votati tra i 5stelle sono l’uscente Ignazio Corrao e l’ex “iena” Dino Giarrusso, molto staccata la capolista Alessandra Todde. Nel Carroccio fa man bassa di preferenze Salvini, seguono Annalisa Tordino e Francesca Donato.
Il più votato tra i dem risulta Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che da anni si occupa di migranti: anche parte di elettori a sinistra del Pd ha votato per lui; un po’ più staccata la parlamentare uscente Caterina Chinnici che potrebbe essere eletta con i resti se il M5s resterà con 2 europarlamentari.
Dentro Forza Italia, a parte il nome di Silvio Berlusconi che è il più votato, la sfida sembra destinata a vincerla Giuseppe Milazzo, il candidato del commissario siciliano degli azzurri Gianfranco Miccichè: Milazzo è avanti rispetto a Saverio Romano, sostenuto da centristi e autonomisti; molto distante Salvatore Cicu, europarlamentare uscente. Giorgia Meloni è la più votata in FdI, seguita da Raffaele Stancanelli.
I commenti del giorno dopo sono entusiastici per quasi tutti ma a parlare più degli altri sono gli esponenti delle varie anime Dem. “Il Pd in Sicilia, rispetto ad un anno fa, cresce del +5,2%, una crescita più alta della media nazionale. Non festeggiamo, ma il dato dell’Isola ci incoraggia, anche perché diventiamo l’unica alternativa ai sovranisti, considerato che il M5S e Forza Italia, che perdono rispettivamente il 17,5% e il 3,7% rispetto alle politiche del 4 marzo, vengono cannibalizzati dalla Lega e da Fdi” dice il segretario del Pd Sicilia, Davide Faraone.
“Siamo molto preoccupati dal dato della Lega, – aggiunge – adesso occorre sbracciarsi affinché il Pd si organizzi nei territori, con un radicamento vero e rinnovato, e lavorare per costruire una casa più grande con tutti quei moderati che nel centrodestra, da ieri, non l’hanno più (una casa, ndr) e con tutti quelli che avevano creduto nel bluff del cambiamento targato 5 stelle. Lo dobbiamo fare con un programma chiaro, netto e semplice”.
“Ringrazio tutti i candidati – conclude Faraone – per la passione che li ha contraddistinti e per la competenza che hanno messo a disposizione della Sicilia. Questo risultato è soprattutto merito di questa squadra e il loro impegno deve continuare”.
“La vittoria di Pietro Bartolo è la dimostrazione che quando mettiamo in campo storie credibili e candidature significative il Pd viene premiato” dice il suo vice Antonio Rubino. “Le figure come quella di Pietro Bartolo devono rappresentare il punto di partenza per la costruzione dell’alternativa in Sicilia ed in Italia. La pericolosa affermazione di Salvini ci obbliga a mettere in campo personalità che riscaldano i cuori e che incarnano i valori in cui crediamo. Grazie a quanti ci hanno creduto e che non si sono risparmiati in queste settimane”.
Parla di alternativa a Salvini il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “In un quadro politico nazionale ed europeo che non può non destare preoccupazione per l’affermazione di forze antidemocratiche e populiste, emerge come dato positivo che lì dove la politica ha fatto scelte chiare, senza compromessi e con facce credibili per i diritti, lì dove si è data concretezza ad una chiara alternativa è arrivato anche il consenso, oltre gli egoismi individualistici e le soffocanti appartenenze di gruppi.