“Il pubblico della Sicilia è molto rispettoso. Ma anche molto esigente. Segue con attenzione, in silenzio, e poi, se ha gradito lo spettacolo, scoppia in applausi calorosissimi, da far emozionare”.
Quello di sabato 11 febbraio alle ore 21 al Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto è un appuntamento a cui la “Compagnia Italiana di Operette” tiene molto. Parola del maestro Maurizio Bogliolo, “patron” del più antico ensemble italiano specializzato in questo genere.
Fondata nel 1953 da Sergio Corucci, la Compagnia – ironia della sorte – si chiamava “Internazionale” fino ad una tournèe estera nella quale il pubblico decise di denominarla “Italiana” per complimentarsi di quel particolare mood che rendeva uniche le sue messinscene.
Da allora a oggi sono passati decenni. E ha addirittura 111 anni lo spettacolo fissato nella Stagione Artistica del “Mandanici”, quella “Vedova allegra” che, grazie alla regia del maestro Flavio Trevisan, diventa racconto ironico e attualissimo. “Cosa c’è di più attuale di crisi economiche, scherzi pesanti e tresche amorose?”, si chiede sorridendo Bogliolo. Per poi sottolineare che “questa versione dell’operetta per eccellenza è capace di tenere insieme i valori del genere, tutto rigorosamente live, musica canto danza, con i ritmi e le emozioni del presente, così che risulta uno spettacolo straordinariamente frizzante e giovane, con un grande cast di interpreti”.
E il cast è davvero grande. Ventotto artisti in scena, tra attori, cantanti, ballerini e orchestra. E quasi altrettanti dietro le quinte dove lo show è particolarmente impegnativo a causa del continuo cambio di atmosfere, di luci, di scenografie e di costumi.
Una “macchina spettacolare” che la “Compagnia Italiana di Operette” ha scelto per sperimentare una “svolta”. “Il genere sembrava considerato datato. La concorrenza era ed è fortissima. Con la nostra ‘Vedova’ ci siamo incamminati per un percorso innovativo, così da ‘conquistare’ pubblico nuovo e giovane e per ‘riconquistare’ gli spettatori che si erano disabituati”. I numeri hanno dato ragione a questa impresa. “La Vedova Allegra” della “Compagnia Italiana di Operette” è continuamente rappresentata, da nord a sud, in teatri di tutti i tipi, e ogni volta il pubblico esce soddisfatto.
A proposito di pubblico – conclude Bogliolo – “mi viene in mente quanto siano sempre stati sentiti e fondati i commenti dei nostri spettatori siciliani. Per esempio a Noto ci fu lo spettatore che, tra le mille ‘attrazioni’ di cui è composta l’operetta, venne a dirmi quanto gli era piaciuto l’arrangiamento delle parti riservate agli ottoni. Oppure, sempre in Sicilia, c’è stato lo spettatore che ci aspettò all’uscita perché voleva conoscere le nostre costumiste e far loro i propri complimenti. Ecco, al ‘Teatro Mandanici’, diretto sapientemente da Sergio Maifredi e gestito da un Comune che con il suo sindaco Roberto Materia ha avuto l’illuminante volontà di investire sulla cultura, ci aspettiamo un pubblico così. Un pubblico pronto e attento. Un pubblico che saremo capaci di stupire”.