“E’ stato colpito un territorio particolarmente importante per Cosa nostra quale è Passo di Rigano che comprende le ‘famiglie’ mafiose di Torretta, Boccadifalco e Uditore. Abbiamo accertato che erano tornati a svolgere le attività criminali coloro che si erano dovuti allontanare dopo l’esilio imposto da Riina”.
Lo dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi commentando il blitz che ha svelato l’asse tra clan siciliani e americani e che oggi ha portato all’arresto di 19 persone.
“Gli Inzerillo – ha aggiunto riferendosi agli esponenti della ‘famiglia’ esiliata da Riina e coinvolta nell’inchiesta di oggi – non hanno voluto partecipare alla riunione in cui si è deliberata la ricostituzione della Commissione di Cosa nostra. Al posto loro e’ andato Giovanni Buscemi, formale capo mandamento di Passo di Rigano. Gli Inzerillo, come emerge dalle intercettazioni, temevano che i nuovi componenti dell’organismo di vertice della mafia non avrebbero retto a eventuali arresti e si sarebbero pentiti’.
Quanto agli affari illeciti scoperti, Lo Voi ha detto: ‘il clan svolgeva le sue attività classiche: estorsioni, intestazioni fittizie di beni, le scommesse e i giochi online’. Lo Voi ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione
delle autorita’ giudiziarie americane che, su rogatoria, stanno eseguendo una serie di perquisizioni negli Stati Uniti.
“Con grande soddisfazione voglio sottolineare che questa volta i perdenti di Cosa nostra soccombono allo Stato e non ai nemici interni. Il blitz di oggi, che cade a due giorni dall’anniversario della strage di via D’Amelio, rende ancora una volta merito alle intuizioni di Falcone e Borsellino e degli investigatori come Boris Giuliano che degli Inzerillo si occuparono già quasi 40 anni fa” ha detto, invece, il questore di Palermo Renato Cortese nel corso della conferenza stampa che ha illustrato l’inchiesta che ha scoperto l’asse tra clan siciliani e americani e il ruolo nel mandamento di Passo di Rigano degli Inzerillo, costretti a scappare negli USA per sfuggire alla furia omicida di Totò Riina. Alla conferenza stampa partecipa anche il capo della Mobile Rodolfo Ruperti, che insieme all’Fbi, ha condotto l’inchiesta.