Nuova visita di esponenti politici al carcere Ucciardone di Palermo. I deputati Ismaele La Vardera di Sud chiama Nord e Valentina Chinnici del Pd, hanno ispezionato la struttura questa mattina riscontrando diverse criticità.

“Ci sono casi di scabbia”

“Abbiamo fatto una ispezione a sorpresa nella nona sezione, con 40 gradi i detenuti hanno la possibilità di fare una sola doccia al giorno, non hanno possibilità di fare alcuna attività e ci sono casi allarmanti di scabbia”.

“Apprezziamo lavoro penitenziaria e del direttore, politica deve intervenire”

I due parlamentari regionali proseguono: “Apprezziamo il lavoro della penitenziaria, di tutti gli agenti e del direttore ma la politica deve intervenire immediatamente. Oltre a queste grandi problematiche, i carcerati ci hanno chiesto dei ventilatori, non tutti possono permetterseli e credo che noi abbiamo la grande occasione di rendere la loro vita migliore con un semplice elettrodomestico che tutti noi abbiamo a casa. Siamo perfettamente consapevoli dei motivi per i quali queste persone solo lì, hanno una pena da scontare ma è anche vero che non si può immaginare di tenerli rinchiusi dentro una cella per 18 ore al giorno, senza fare neanche un’attività e con 40 gradi”.

“Situazione critica all’Ucciardone”, Faraone ed Apprendi chiedono intervento

Alcuni giorni fa Davide Faraone, capogruppo alla Camera per IV, e Pino Apprendi, garante dei detenuti a Palermo, hanno visitato il carcere Ucciardone. La situazione è apparsa subito critica. “Persone in sciopero della fame, della sete e delle terapie alla nona sezione del carcere dell’Ucciardone di Palermo, che bisogna chiudere urgentemente”. Così Apprendi e Faraone, che aggiunsero: “Gravi casi di persone con problematiche psichiatriche, celle malsane. Tutto questo aggravato dalle alte temperature di questi giorni che esasperano gli animi e sfociano in contrasti pesanti fra il detenuto e il personale della Polizia Penitenziaria, sotto organico. Non c’è un minuto da perdere, intervenga chi ne ha la competenza, prima che sia troppo tardi”.

Urgono interventi immediati sottolineano Faraone e Apprendi: “L’esperienza della visita agli istituti di pena è sempre impattante. Le condizioni riscontrate stamattina sono esasperate, sia per i detenuti che per i lavoratori, che nonostante tutto hanno un senso del dovere profondo. Lì dentro non c’è alcuna dimensione umana, non vi è alcuna possibilità di riscatto e nemmeno di un futuro diverso. È tempo – concludono Apprendi e Faraone – che da una assunzione di responsabilità si passi urgentemente alla approvazione della legge sulla liberazione anticipata, al contempo però è pure inderogabile affrontare le gravi carenze strutturale, igienico sanitarie e di personale all’interno delle carceri”.