Un dolore immenso ed inconsolabile per una morte terribile. Un epilogo crudele ed inaccettabile per una giovane vita spezzata nel modo più atroce che possa esistere, con coltellate e bastonate.
Non riesce a trattenere le lacrime Anna Maria Di Piazza, 65 anni, la madre di Ana Maria, la 30enne di Giardinello al terzo mese di gravidanza uccisa venerdì scorso dall’imprenditore partinicese Antonino Borgia, reo confesso ora in carcere con le accuse di omicidio volontario, procurato aborto e occultamento di cadavere.
La madre della sfortunata vittima, intervistata dal Giornale di Sicilia dichiara: “Il dolore è inimmaginabile, non riesco neanche a parlare. L’assassino ha chiesto perdono? Io non ci riesco a perdonarlo. Non si può perdonare in questo caso, non si fanno queste cose. Nella maniera più assoluta”.
Ana Maria aveva un figlio di 11 anni, rimasto adesso orfano. E’ per lui che la 65enne ha deciso di andare avanti, trovando la forza per affrontare ogni nuovo giorno.
“Ora penso solo ad andare avanti con mio nipote, – aggiunge -, il mio scopo è quello di cercare di farlo crescere nel miglior modo possibile”.
L’imprenditore che ha ucciso Ana ha detto ai carabinieri di averlo fatto per paura che la giovane raccontasse della loro relazione alla moglie, sua compagna da ben 18 anni.
Maria Cagnina, la moglie di Borgia, ha raccontato che l’imprenditore nei giorni precedenti al delitto sembrava molto tormentato, forse voleva fuggire. Aveva detto di voler andare in America.
Ana invece, aveva paura. Come avrebbe confessato a qualche amica e all’amante che l’ha uccisa, era molto preoccupata per la situazione, non sapeva quale sarebbe stato il destino di quel figlio che portava in grembo.
La madre di Ana sostiene che la figlia fosse molto fragile. Ancora al Giornale di Sicilia dichiara: “Mia figlia era gracile, credeva che il cavallo volava. Forse si era invaghita, può darsi, non lo so”.
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