Salgono a quattro gli indagati nel caso del peschereccio Nuova Iside. Anche il comandante della petroliera “Vulcanello” e l’armatore della società “Augustadue” sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Palermo.
La petroliera sarebbe stata sulla stessa rotta del peschereccio partito da Terrasini, la notte tra il 12 e il 13 maggio, di cui sono da allora perse le tracce.
Le ipotesi di reato sono omicidio colposo, sommersione di nave e omesso soccorso. Nei giorni scorsi i pm – l’aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico – avevano disposto prima il sequestro della “scatola nera” e successivamente anche il sequestro dell’imbarcazione attualmente ormeggiata nel porto di Augusta. Poi erano stati emessi gli avvisi di garanzia per i due ufficiali di plancia.
Il sequestro, in particolare, è stato disposto per consentire l’esecuzione un accertamento tecnico irripetibile: saranno i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) e i sommozzatori della Guardia Costiera che – venerdì mattina, intorno alle 11 – procederanno all’esame dello scafo, anche sotto il livello del mare per verificare la presenza o meno di elementi, segni utili alle indagini.
L’iscrizione nel registro degli indagati è stata effettuata anche, per consentire a tutte le parti interessate di potere assistere, anche con propri esperti, all’accertamento irripetibile.
Da una prima analisi del tracciato radar sarebbe infatti emerso che le due imbarcazioni – al largo tra San Vito Lo Capo e Ustica – sarebbero entrate in contatto: due punti distinti che nel tracciato per un momento si sovrappongono e poi ritornano due poco prima che il Nuova Iside si inabissi.
Il corpo di Giuseppe Lo Iacono, 33 anni, padre di 4 figli, fu recuperato il 14 maggio; quello di Matteo Lo Iacono, 53 anni, due giorni dopo, avvistato da un traghetto in viaggio sulla tratta Ustica- Palermo, a circa 14 miglia a nord di Capo Gallo. Resta ancora oggi disperso Vito Lo Iacono, 27 anni così come il relitto del “Nuova Iside” Le ricerche di Guardia costiera e Marina Militare proseguono.