Nessuna autocandidatura in questo caso, diciamolo da subito, ma mentre i partiti litigano sull’appoggio da dare a questo o a quell’auto candidato che ha fatto il passo avanti alla ricerca di ‘aggregazione’, altri nomi compaiono sul fronte delle candidature. Nomi che vengono investiti di grande responsabilità ma che potrebbero essere risolutori.
Uno è quello di Caterina Chinnici, europarlamentare, ex assessore regionale e magistrato minorile in aspettativa. Un nome che ritorna visto che BlogSicilia aveva anticipato questa possibilità lo scorso 11 luglio. Un nome sussurrato in un orecchio a qualche cronista nuovamente dagli alfaniani lo scorso 8 agosto e poi rimasto in sordina.
Ma la partita per gli uomini di Alfano è tutt’altro che chiusa e non solo sulla eventualità Caterina Chinnici. I centristi della coalizione di sinistra (o almeno questa sembra la direttrice dell’accordo ormai) non sembrano intenzionati a subire i diktat della sinistra estrema e neanche a piegarsi ai candidati piovuti dal cielo. Lavorano a una loro proposta fatta di nomi illustri anche provenienti dalla società civile.
Più di un pensiero è stato fatto su Carmelo Papa amministratore delegato di St Microelectronics che sarebbe gradito anche all’area renziana del Pd. Ma il vero nome su cui Ap potrebbe puntare e sul quale tutta la coalizione potrebbe convergere (dubbi restano sempre sulla sinistra estrema che, in presenza di Ap, sembra voler correre da sola quale che sia il nome) è quello di Nino Caleca, avvocato penalista di grido, considerato forse il migliore, almeno sulla piazza siciliana. Conosciuto e apprezzato un po’ in tutti gli ambienti Caleca sarebbe una soluzione a tutti i dilemmi. ll Pd avrebbe difficoltà a dire di no e vaste aree, anzi, lo sposerebbero volentieri. Da avvocato ha difeso Totò Cuffaro e Calogero Mannino ma vanta anche un passato di militanza politica nel Pci negli anni di Pio la Torre con il quale si è trovato a collaborare. Caleca più di recente è stato anche assessore regionale all’agricoltura e dopo quell’esperienza è stato lui, oltre un anno fa, a lanciare l’allarme dalle colonne di BlogSicilia sui rischi di inflitrazione e sugli scarsi controlli proprio nel settore agricolo. Lo scorso anno era impegnato nella campagna referendaria per il sì e anche questo è un elemento importante per la coalizione.
La ‘tentazione Caleca’ è forte e per Ap sarebbe un bel colpo, toglierebbe le castagne dal fuoco a tutti, farebbe un passo avanti e mettere in campo un candidato autorevole e che può giocare la partita ai massimi livelli. Ma se i partiti probabilmente lo accetterebbero senza grandi riserve (ad eccezione dei soliti noti) resta un problema da superare: convincerlo.
Già in passato il nome di Nino Caleca è stato fatto quando si cercava il candidato sindaco di Palermo ma il suo fu un chiaro ‘no grazie’. La corsa per Presidente della regione, certo, è cosa molto diversa.
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