I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di Marianna Musotto 36 anni musicista palermitana, indagata per istigazione alla corruzione.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della procura. Mariana Musotto accusata di avere promesso una tangente da 50 mila euro per un evento musicale. Sarebbe stata la somma all’assessore regionale siciliano al Turismo Manlio Messina che, però, non solo ha rifiutato la mazzetta ma ha denunciato tutto e incastrato i mandanti e l’intermediaria.
I fatti risalgono all’aprile del 2021 quando Marianna Musotto ha contattato il capo segreteria particolare di Manlio Messina, il coordinatore provinciale di Fdi Raoul Russo. Avrebbe proposto un progetto per un evento importante, che prevedeva una sponsorizzazione della Regione per 500mila euro. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo, che in questi mesi hanno già effettuato alcune perquisizioni e hanno sequestrato telefonini e computer. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.
L’intermediaria avrebbe proposto verbalmente una tangente da 50mila euro per “finanziare il partito” o “metterli in tasca”. Ma il capo della segreteria particolare e Manlio Messina hanno rifiutato la tangente.
Dopo la promessa verbale, rifiutata, l’intermediaria cerca di essere più persuasiva e mette tutto nero su bianco, con una chat ‘coperta’ da autodistruzione. Una chat a tempo, nella quale i messaggi durano appena qualche secondo, ma non fa i conti con il fatto che l’assessore pianifica una strategia per registrare tutti i messaggi. Il capo della segreteria particolare rifiuta colpo su colpo tutte le proposte. Scatta la denuncia ai carabinieri.
“I carabinieri si sono stupiti quando abbiamo deciso di denunciare tutto, spiegandoci che nella maggior parte dei casi i tentativi di corruzione o le corruzioni emergono da intercettazioni. Per noi la denuncia dei fatti è stata normale e poi quando le pressioni sono così evidenti non si può non denunciare”, aveva detto Raoul Russo, capo della segreteria particolare dell’assessore al Turismo, commentando la tentata corruzione. “I fatti risalgono tra aprile e maggio scorsi, la persona che ci ha contattato ha presentato un progetto per realizzare un grosso evento internazionale da tenere nelle città capoluogo della Sicilia. E’ un’artista conosciuta nell’ambiente musicale, ma non si tratta di un nome famoso. Non posso dire di più”.
Ci sarebbero messaggi, inviati tramite il canale Telegram, molto espliciti che hanno imposto al capo della segreteria particolare dell’assessore Messina di rivolgersi al comando provinciale dei carabinieri di Palermo per raccontare il tentativo di corruzione. “I messaggi sono chiari – spiega Russo – siamo davanti all’istigazione, così abbiamo deciso con l’assessore di rivolgerci ai carabinieri. Non conosco lo stato delle indagini, ma rifarei tutto. Non c’è nulla di cui stupirsi, in questi casi la denuncia per noi è la normalità, non potevamo restare in silenzio”.
“Sono stupito da tanto clamore – dice l’assessore Messina- Ho solo fatto il mio dovere. Cioè denunciare chi voleva pagare una tangente. Per me è scontato andare a denunciare. Io speravo che facessero un passo falso per avere la prova in mano, non solo a voce, ma cartacea, per poterli denunciare. Ripeto: noi abbiamo fatto il nostro dovere, ma di più sull’indagine in corso non posso dire”.
“Poi sono cose spiacevoli – aggiunge Messina – perché è un sistema che consente di fare queste cose, persone che vengono a offrire una tangente del 10 per cento…”. “La cosa più naturale era denunciare”, aggiunge. E conclude: “Speriamo di avere aperto una strada, e che adesso siano in tanti a denunciare tentativi di corruzione”.