La storia di Santa Rosalia raccontata ai piccoli pazienti di Ismett. Una delegazione del Comitato d’Onore “Amiche Devote di Santa Rosalia”, seguito dalla signora Franca Schifani, si è recato oggi a Istituto Mediterraneo per i trapianti per raccontare ai bambini del Reparto di Pediatria del Centro trapianti la storia della Santuzza.
I bambini sono stati intrattenuti dall’attrice Francesca Picciurro con uno racconto-spettacolo fatto di musica e parole, creato appositamente per raccontare ai piccoli pazienti di Ismett chi era Santa Rosalia, cosa ha fatto e come il ritrovamento delle sue ossa ha salvato la città di Palermo dalla peste.
Il racconto-spettacolo rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione del 400mo anniversario dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, la Patrona di Palermo sul Monte Pellegrino. Il Comitato, presieduto da Angela Fundarò, presidente dell’Inner Wheel Palermo Normanna, è impegnato in questi mesi a portare avanti attività culturali e religiose per ricordare il culto di Santa Rosalia.
Il Roseto della Santuzza. Sarà presentato al pubblico sabato 11 maggio alle 10.30 alla Cattedrale di Palermo. Un omaggio alla Patrona della città da parte del club service Inner Wheel Palermo Igea, presieduto da Niny Piazza De Nicola, e del club Inner Wheel Palermo Mondello, presieduto da Giovanna Zangara Mauro.
Per l’evento, aperto a tutti coloro che vorranno partecipare, saranno previsti gli interventi del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, del parroco della parrocchia S.S. Assunta Cattedrale di Palermo, monsignor Filippo Sarullo, nonché delle presidenti dei club Inner Wheel Palermo Igea e Palermo Mondello (Niny Piazza De Nicola e Giovanna Zangara Mauro).
Il roseto, offerto in occasione del 400° anniversario dal ritrovamento delle spoglie mortali della Santa e della liberazione della città dalla peste, verrà collocato nelle aiuole ai piedi della statua di Santa Rosalia che caccia la peste, sita al centro del piano della Cattedrale di Palermo.
Il monumento, realizzato nel 1744 da Vincenzo Vitaliano su commissione del principe di Palagonia Don Ignazio Sebastiano Gravina, è una statua in marmo bianco su alto basamento che rappresenta la Santa in piedi nell’atto di calpestare una figura femminile accasciata (personificazione della peste) mentre nella mano destra tiene una croce in ferro.
Nuova vita, quindi, per le aiuole della Cattedrale che, in occasione della ricorrenza del quarto centenario, si vestiranno di nuovi colori e profumi.
Si è lavorato prestando particolare attenzione alla composizione e alla resa d’insieme, scegliendo fiori e piante di varie qualità al fine di ottenere le giuste variazioni cromatiche capaci di esprimere al colpo d’occhio l’avvicendarsi delle stagioni. Ma chiaramente l’intento primario è quello di rendere omaggio alla Santuzza con le rose, principale simbolo di Rosalia, il cui nome deriva di fatto dall’unione di due fiori, la rosa e il lilium, ovvero la regalità e la purezza.