Protestano da giorni con un presidio davanti Palazzo d’Orleans a piazza Indipendenza e portando avanti lo sciopero della fame, circa una quarantina dei 180 lavoratori ex Coinres licenziati tre anni fa dal consorzio che gestisce la raccolta in 21 paesi del palermitano, nonostante un accordo stragiudiziale siglato con la task force per l’occupazione della Regione nel 2009, avesse sancito il loro passaggio come dipendenti all’Ato Palermo 4, e quindi l’acquisizione di tutti i diritti.
Si apre anche il temuto fronte occupazionale nella vertenze ‘Emergenza rifiuti’ in Sicilia dopo l’annuncio che la discarica di Siculiana dal prossimo 31 maggio non accoglierà più io rifiuti della provincia di Palermo dando ilv ia ad una crisi complessa
“Prima di tutto il diritto alla continuità occupazionale sancito dalla legge regionale 9 sul settore dei rifiuti – commentano Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente e Alessandro Miranda segretario provinciale Fit Cisl –. Nonostante le norme, sono stati licenziati tre anni fa, mentre ancora oggi i sindaci dell’Ato Palermo 4 con fantomatiche ordinanze contingibili ed urgenti affidano a ditte private esterne il servizio che doveva essere svolta da questi 180 lavoratori, alimentando così una ‘guerra’ fra poveri”.
“Tutto avviene – aggiungono – violando una legge che impone quali lavoratori devono essere adibiti ai servizi di igiene ambientale in Sicilia, quelli cioè provenienti dagli Ato. Più volte abbiamo puntato il dito contro l’incapacità di governance dimostrata dall’esecutivo regionale sul sistema rifiuti in Sicilia, riteniamo sia un banco di prova per il governatore Crocetta e il suo assessore all’Energia e Rifiuti Contrafatto, ripristinare legalità, legittimità e dignità a questi lavoratori, oggi abbandonati e affamati”.
Giordano e Miranda concludono “se realmente il governo regionale vuole far prevalere il diritto, rimetta immediatamente in servizio i 180 ex lavoratori Coinres. La protesta in piazza Indipendenza continuerà fino a quando non rientreranno tutti in servizio”.
Ma non c’è solo la questione sindacale in questo alveo di proteste ed emergenze. Mentre il governo della Regione chiede a Roma di essere commissariato per ottenere poteri speciali per gestire l’emergenza rifiuti ‘annunciata’ la discarica di Siculiana, infatti, da il preavviso ai Comuni della provincia di Palermo.
Urgente, a questo punto, un intervento del governo regionale per trovare una diversa collocazione per quasi 500 tonnellate di rifiuti che il comprensorio produce ogni giorno e che fino ad ora vengono smaltiti nella discarica privata in provincia di Agrigentino in base proprio ad una ordinanza regionale.
L’ordinanza in base alla quale il Presidente della Regione aveva disposto lo smaltimento dei rifiuti dei Comuni palermitani a Siculiana scade il 31 maggio e da quella data Siculiana chiuderà le porte.
La proposta di usare Bellolampo aveva dato vita ad una polemica a distanza fra il sindaco e l’assessore a Energia e Rifiuti Vania Contrafatto con reciproche accuse anche pesanti.
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