“Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ong, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere. Roma da questo punto di vista è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani”. Lo ha detto a Sky TG24 il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Per Musumeci “quello degli sbarchi è un problema nel problema, un’emergenza nell’emergenza perché noi conviviamo con la politica degli sbarchi da tantissimi anni e adesso la viviamo in un contesto di pandemia”. “Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli o di baraccopoli per ragioni di sicurezza legate ai cittadini siciliani e ai migranti – ha aggiunto – Il nostro servizio sanitario ha già eseguito diecimila tra test sierologici e tamponi ma siamo stati irremovibili nell’esigenza di avere delle navi per la quarantena, perché non vorremmo che il migrante mettesse piede sulla Sicilia, ma potesse essere assistito sulla nave e nel caso di positività dovrebbe essere ricoverato in apposite strutture. Lo abbiamo detto, lo abbiamo fatto e speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi”.
Intanto circa 40 tunisini sono riusciti ad allontanarsi dall’hotspot di contrada Imbriacola e a circolare liberamente, senza indossare la mascherina, sull’isola di Lampedusa. Più lampedusani oltre a fotografare i migranti, nella zona di Ponente, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine affinché i tunisini venissero riportati nella struttura dove devono restare in sorveglianza sanitaria. La Prefettura di Agrigento è al lavoro per pianificare nuovi trasferimenti da Lampedusa. Pare ci siano difficoltà nel trovare posti disponibili nelle varie strutture d’accoglienza della penisola.
L’hot spot, infatti, scoppia. Sono circa 1.400 i migranti a Lampedusa, gli ultimi cinque sbarchi dalla mezzanotte in poi. Sono complessivamente 276 i profughi giunti sull’isola nell’arco di 8 ore. Uomini che sono andati ad aggiungersi ai 250 arrivati ieri con 6 imbarcazioni.
Fra hotspot e Casa della fraternità – locali della parrocchia gestiti dal sacerdote don Carmelo La Magra – ci sono, al momento, 1.400 persone. Gli sbarchi della notte sono stati composti da un minimo di 6 tunisini a un massimo di 72 migranti fra cui libici e subsahariani. Le imbarcazioni sono state, per la maggior parte, soccorse dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. C’è stato però chi – erano in 10 – è riuscito ad arrivare fino al molo Madonnina, mentre ben 72 sono stati rintracciati dai carabinieri dopo l’approdo a Cala Francese.
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