Si celebra oggi lunedì 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tante le iniziative previste in Sicilia anche alla luce degli ultimi drammatici fatti di cronaca registrati nell’isola.
BlogSicilia partecipa idealmente a questa giornata celebrandola con un video messaggio che racconta la nascita della giornata. “La data è stata scelta come giorno della ricorrenza in cui celebrare attività a sostegno delle donne. La decisione venne istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Quel giorno furono uccise le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. Il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal fu fortemente sentito dall’opinione pubblica. Le tre donne sono considerate ancora oggi delle rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael. Il 25 novembre del 1960 le tre donne si recarono a far visita ai loro mariti in carcere, quando furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare che le portarono in un luogo nascosto. Qui furono torturate, stuprate, massacrate a colpi di bastone e strangolate a bordo della loro auto. L’unica sopravvissuta fu la quarta delle sorelle Mirabal, Belgica Adele, che dedicò la sua vita a onorare il ricordo delle tre donne. Pubblicò successivamente un libro di memorie: Vivas en su jardin. Le sorelle Mirabal sono conosciute anche con il nome “Mariposas”, questa parola significa farfalle in spagnolo. Le sorelle venivano chiamate cosi, poiché simili a delle farfalle in cerca di libertà. La loro storia venne raccontata anche dall’ opera della scrittrice dominicana julia alvarez. Sono stati girati anche due film che raccontano la loro biografia, i due film sono: “In the time of butterflies” (2001) e “ Tròpico de sangre” (2010)”.
In tutta la Sicilia è un proliferare di iniziate. In Italia, in soli 5 anni, quasi 500mila minori hanno assistito a situazioni di violenza domestica ai danni delle loro mamme. Sono più di 1,4 milioni le mamme vittime di violenza domestica in Italia e più di 1 donna su 10, tra quelle che hanno subito una qualche forma di violenza nella loro vita (6,7 milioni), ha temuto per la propria vita o per quella dei propri figli e in quasi la metà dei casi i loro bambini hanno assistito direttamente ai maltrattamenti.
Un fenomeno ancora sommerso, quello della violenza assistita, che rappresenta la seconda forma più diffusa di maltrattamento sull’infanzia. I bambini vittime di questa violenza silenziosa, infatti, spesso non hanno segni fisici evidenti ma conseguenze devastanti che possono accompagnarli per tutta la vita e pregiudicare il loro sviluppo.
In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (20 novembre), Save the Children, sostenuta da IKEA Italia, aveva già lanciato, inoltre, una petizione per chiedere alle Istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni di violenza domestica e degli orfani di femminicidio.
La campagna #PerUnaGiustaCasa mira, da un lato, a sensibilizzare tutti sull’importanza per i bambini di vivere in una casa sicura e con adulti di riferimento che garantiscano protezione e ascolto, dall’altro, a realizzare azioni concrete di sostegno a realtà familiari in cui i minori vivono in condizioni di disagio.
A Palermo, partire dalle ore 9, al Teatro Biondo si è tenuto l’incontro “Una Sciarpa Rossa”, organizzato dall’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con la Polizia di Stato.
La giornata, dedicata al tema “La violenza declinata: racconti scritti e narrati”, è stata introdotta dai saluti di Pamela Villoresi, Direttrice del Teatro Biondo, Fabrizio Micari, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Renato Cortese, Questore di Palermo, Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale. I testi sono stati letti da Valentina Cinà, insegnante, Salvatore Cusimano, giornalista, Antonella De Miro, Prefetto di Palermo, Francesco Giambrone, Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Gioacchino Lavanco, docente UniPa, Rosaria Maida, Vice Questore, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Maria Grazia Patronaggio, Presidente Associazione Le Onde Onlus, Gianfranco Perriera, drammaturgo, Annamaria Picozzi, magistrato, Lidia Tilotta, giornalista.
Alle 10 all’ingresso della Camera di Commercio di Palermo ed Enna è stata installata una panchina rossa contro la violenza, le disparità, gli squilibri contro le donne nel mondo del lavoro e dell’impresa. L’iniziativa è promossa dal Comitato Imprenditoria Femminile, che ha aderito così alla campagna del Movimento Stati Generali delle Donne insieme con Unioncamere.
Ancora a Palermo è stata allestita una una mostra fotografica contro la violenza sulle donne, un momento di denuncia su un tema che drammaticamente si ripropone con una sempre crescente frequenza, da nord a sud, in tutta Italia. Il progetto Nilde – così denominato in onore di un simbolo dell’emancipazione della donna nel nostro Paese – è stato ideato da un gruppo di studenti universitari di Palermo, coordinato da Federica Palmeri. All’iniziativa, che si inaugura al Dipartimento di Giurisprudenza (ore 17, via Maqueda, 172) hanno già aderito Amnesty International e l’assemblea nazionale Non una di meno.
Una serie di fotografie indaga l’universo femminile divenuto bersaglio di violenza fisica e morale a dispetto di una progressiva emancipazione sociale avviata già negli anni ’60. Il percorso espositivo, a cura di Martina Martire, invita ad una riflessione che esula anche dagli aspetti strettamente legati alla cronaca nera e rimanda a quel principio di eguaglianza che prescinde dal genere.
Le opere sono firmate da Guglielmo Brancato, studente palermitano con alle spalle diverse esposizioni, l’ultima al Festival delle Filosofie dello scorso mese di ottobre. La chicca dell’evento è rappresentata dalla presenza di Letizia Battaglia, figura centrale della fotografia internazionale, che ha regalato nel corso della sua carriera splendidi quanto emblematici ritratti di donna. Per Nilde espone una foto dal valore narrativo inestimabile perché immortala Franca Rame negli anni successivi alla violenza sessuale subita nel 1973, raccontata da quest’ultima in uno dei monologhi più crudi e toccanti sul tema.
Ancora nella Sala Piersanti Mattarella del Palazzo dei Normanni di Palermo, si tiene il convegno “LA VIOLENZA DI GENERE: RIFLESSIONI ALLA LUCE DELLA LEGGE 19 LUGLIO 2019, N. 69” organizzato dalla deputata Roberta Schillaci.
A partire dalle 16,30, in piazza Politeama, il concentramento della grande manifestazione di donne che attraverserà la città. Per l’occasione, le donne di “Non una di Meno Palermo” hanno realizzato uno spot “per ribaltare e contrastare la narrazione dominante che disegna donne deboli e sottomesse”.
A Catania invece, arriva la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore” della Polizia di Stato già dal 23 novembre. Le postazioni del camper sono in piazza da sabato dalle ore 9 fra Piazza Duomo e Villa Bellini dalle ore 11 alle ore 13. Questa mattina il camper ha sostato all’interno dell’Istituto Comprensivo Dusmet del quartiere Librino, dove si è tenuto un incontro con gli studenti.
Iniziative anche all’università del capoluogo etneo. L’Università di Catania, in collaborazione con l’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione biomedica del CNR di Catania, promuove due eventi dedicati all’informazione, alla discussione e alla sensibilizzazione della comunità accademica e del territorio sui temi della violenza di genere, di cui sono vittime particolari le donne e i minori. Nell’aula magna del Palazzo Centrale, si svolge l’iniziativa dal titolo “Il ruolo del sistema universitario nel contrasto alla violenza di genere”, promosso dalla delegata del rettore alle Pari opportunità Adriana Di Stefano, in collaborazione con il Comitato unico di garanzia (Cug). L’evento – ispirato da una forte apertura alla ‘terza missione’ dell’Università – intende avviare una discussione pubblica con i soggetti e le istituzioni coinvolte nei processi di contrasto della violenza contro le donne. L’incontro, che sarà seguito dall’apertura di un tavolo consultivo sulle buone prassi operative territoriali, e si propone di presentare le strategie e le buone prassi che le istituzioni universitarie e le autorità territoriali realizzano a fini di formazione, assistenza, prevenzione e repressione dei fenomeni di discriminazione e violenza di genere.
In questa occasione, il Comitato unico di garanzia ha indetto il contest fotografico e narrativo “Not Guilty: non colpevole”. Il tema scelto intende veicolare il messaggio che i soggetti colpiti da violenza o da discriminazione non sono colpevoli, ma colpevolizzati. Oggetto del contest, aperto a tutti gli studenti dell’Università di Catania, sono testi narrativi e poesie, fotografie, illustrazioni o dipinti. Le opere selezionate dal Cug saranno esposte in occasione dell’evento d’Ateneo.
In Italia si stima che ogni giorno 15 bambini e bambine subiscono fenomeni di maltrattamenti e abusi (Dossier Terres des Hommes 2016), numeri drammatici, e il numero è sottostimato perché la maggior parte dei casi non emergono, rimangono “sommersi” e non vengono denunciati. Di questo tema si parlerà nel pomeriggio, a partire dalle 16, sempre al Palazzo Centrale, nel corso dell’iniziativa “La violenza sui minori – Seminario e mostra d’arte”, organizzato in collaborazione con il Sistema museale d’Ateneo (Simua).
L’obiettivo principale è quello di informare e sensibilizzare i partecipanti sul tema degli abusi sui minori e prevede relazioni di carattere medico-scientifico e di carattere giuridico che saranno tenute dagli esperti Vito Pavone (ortopedico, Università di Catania), Enrico Parano (pediatra e neurologo pediatra, CNR), Anna Fazio (neuropsichiatra infantile) e Graziella Trovato (psicologa, ASP3 di Catania). Tra i temi trattati, anche quello dell’adescamento dei minori online, al centro della relazione di Marcello La Bella (Primo dirigente della Polizia di Stato, Comparto Polizia Postale e della Comunicazione della Sicilia Orientale); le relazioni di carattere giuridico saranno tenute da Francesco Pricoco (presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania) e da Vania Patanè, prorettrice dell’Università di Catania e docente di Diritto processuale penale; a trattare il tema dell’arte contemporanea quale strumento di sensibilizzazione sociale, sarà Federica Santagati, docente di Museologia e Critica artistica all’Università di Catania.
Al termine del convegno, intorno alle 19, nelle sale museali del Palazzo Centrale (piano terra), lo storico dell’arte Italo Panella inaugurerà la mostra d’arte contemporanea “Sguardi parlanti” dedicata allo stesso tema, che include sculture e quadri inerenti la violenza sui minori, donati da noti artisti nazionali e internazionali all’associazione Child First. Per l’occasione, gli artisti Oliviero Toscani, Ali Hassoun, Fabio Modica e Sergio Zagallo hanno donato alcune opere che saranno esposte fino al 12 dicembre; la mostra sarà visitabile dalle 9,30 alle 13.
Consapevolezza e resilienza al centro degli eventi del Comune di Noto. Sono due gli appuntamenti in programma, il primo organizzato il primo si è tenuto ieri, domenica 24, il secondo appuntamento, invece, è in programma alle 18 di oggi lunedì 25 in Sala Gagliardi, in collaborazione con la Fidapa di Noto. “Mi amo da vivere” è il titolo del monologo interpretato dall’attore Giovanni Arezzo, con voce di Carola Pennavaria e chitarra di Corrado Vinci, con la partecipazione di Melissa Gramaglia. Uno spot contro la violenza di genere, per dire basta e rilanciare la necessità di un percorso di consapevolezza sull’argomento. Durante la serata, inoltre, saranno premiati i vincitori del concorso per scuole medie e superiori indetto proprio dalla Fidapa di Noto.
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