Gli interventi del “patto per la Sicilia” e gli altri investimenti destinati all’isola saranno i temi al centro del confronto nella sede del ministero per la Coesione, tra il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e il ministro Claudio De Vincenti previsto per qust mattina.
Il Presidente della regione è volato verso la capitale di buonora. Al centro della discussione ci sarà il cambio della destinazione di una parte delle risorse del Patto per il Sud. Il governo della Regione ha, infatti, notatto che le risrse per gli investiomenti in Sicilia ci sono ma mancano i progetti esecutiovi per la realizzazione delle opere e comuni ed Enti Locali in generale non sono in condizione di realizzarli.
Comuni, Liberi Consorzi e Città Metropolitane, per effetto delle riduzioni di personale, hanno perso buona parte della capacità tecnica e non sono in grado di effettuare la progettazione ne hanno le risorse per affdarla all’esterno e per questo vengono a mancare i progetti. Il governo vorrebbe usare una parte non rilevante delle risorse del Patto per il sud per arginare questo problema e sbloccare, così, la progettazione e, dunque, le opere.
Una eventualità sarebbe quella di usare le risorse del patto anche per il co finanziamento delle opere comunitarie per evitare il disimpegno come avvenuto durante la gestione Crocetta quando la Sicilia ha rinunciato a un terzo delle risorse messe a disposizion dall’eutropa perchè non in grado di impegnare con il proprio bilancio il 5% o il 10% a seconda delle opere di co finanziamento regionale.
Una serie di interventi che vanno programmati e condivisi per evitare scontri e impugnative con l’intenzione di far ripartire i cantieri per l’infrastrutturazione della Sicilia e non soltanto quelli.
Ieri, intanto, è stata giornata di nomine. Sono stati scelti i 30 dirigenti generali che gestiranno la burocrazia regionale in questa fase ma è stato nominato anche il CdA di Riscossione Sicilia in vista del passaggio in Agenzia delle Entrate, nominato il nuovo vertice Seus 118, il Commissario del Parco delle Madonie e revocato il presidente del Parco dei Nebrodi, quest’ultima scelta foriera di polemiche da parte dell’uscente Antoci indicato come uomo antimafia. Sempre ieri annunciato, nel frattempo, lo sblocco di risorse per 400 milioni messi a bando per aiuti alle imprese
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