Al prossimo Conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco per la prima volta non sarà rappresentata la Diocesi di Palermo. Il motivo è semplice: l’Arcivescovo di Palermo non è stato nominato Cardinale dal Pontefice defunto. Ma chiunque tenti di strappare una polemica a Corrado Lorefice, capo della Diocesi palermitana, va a sbattere contro con quel muro d’amore e gratitudine che il buon Corrado riserva alla memoria di Papa Francesco I. “Sono particolarmente grato a Papa Francesco – ha detto ai microfoni l’Arcivescovo di Palermo – e per me è un lutto da elaborare. Sono stato chiamato da Papa Francesco a Palermo. Prima della mia consacrazione, una volta che lo incontrai, mi disse che un giorno mi avrebbe spiegato le ragioni per cui mi aveva mandato a Palermo. E poi aggiunse, promettimi di rimanere così”.
La Sicilia, comunque, sarà rappresentata al prossimo “cum clave” conclave, i cui lavori inizieranno nella Cappella Sistina non prima di 15 giorni dal giorno dei funerali del defunto pontefice. Tra i 135 potenziali grandi elettori del prossimo Pontefice, alle sessioni di voto – che verranno celebrate all’interno della Cappella Sistina – prenderanno parte anche i cardinali Baldassarre Reina (di San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento) e Francesco Montenegro (nato a Messina).
Il Cardinale Reina, da Agrigento al Vicariato di Roma
Il Cardinale Reina oggi è vicario generale per la Diocesi di Roma e arciprete della basilica papale di San Giovanni in Laterano. Il 27 maggio 2022 Papa Francesco ha nominato Baldassare Reina vescovo titolare di Acque di Mauretania e vescovo ausiliare di Roma. Il 29 giugno successivo ha ricevuto l’ordinazione episcopale Il 6 gennaio 2023 Papa Francesco lo ha nominato anche vicegerente della diocesi di Roma. Presso il Vicariato di Roma presiede l’ambito dell’amministrazione dei beni, l’ambito giuridico, il servizio della segreteria generale e il servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
Il Cardinale Montenegro, quel viaggio con il Papa a Lampedusa
Il Cardinale Montenegro è noto per il suo impegno a favore di migranti. Fu proprio Montenegro ad accogliere Papa Francesco a Lampedusa nel suo primo viaggio episcopale. Il 23 febbraio 2008 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo metropolita di Agrigento. Dal maggio 2013 è presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana, a motivo del suo impegno per l’accoglienza dei migranti nell’arcidiocesi agrigentina, improntando il proprio operato sulla comunione, con una particolare attenzione alle varie situazioni di povertà. Nel concistoro del 14 febbraio 2015 papa Francesco lo crea cardinale presbitero dei Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio. Montenegro è stato membro dal 13 aprile 2015 fino al loro scioglimento del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e del Pontificio consiglio “Cor Unum”.Il 20 maggio 2015 è eletto presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Conferenza episcopale italiana e, in quanto tale, presidente di Caritas Italiana e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali; da questi incarichi si è dimesso il 3 dicembre 2018. Nel 2018, Montenegro viene nominato membro della Congregazione delle cause dei santi e membro del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
I siciliani diventati Pontefice
Mentre il mondo dei cattolici attende con il fiato sospeso la nomina del prossimo Pontefice, a noi piace ricordare che anche la Sicilia ha dato il contributo a scrivere la storia del Papato. Bisogna fare un tutto di quasi 13 secoli all’indietro. Sono quattro (o forse cinque) i siciliani eletti al soglio di Pietro. Il primo fu Sant’ Agatone eletto nel 678 alla veneranda età di 103. Altri papi siciliani della storia sono San Leone, San Sergio e Stefano III. Il quinto papa siciliano potrebbe essere stato Conone. Ma forse quel Papa era di origine calabrese.






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