Una donna o un uomo che sappia comunicare chiaramente con la gente l’idea nuova di politica e di servizio, mediamente giovane, che abbia mostrato impegno e attivismo nel movimento e sia riconoscibile dalla base e soprattutto che non si lasci intimidire “perché Palermo non è una città come le altre e quando scardineremo il sistema le pressioni, le intimidazioni e le minacce arriveranno”.
E’ l’identikit del candidato sindaco di Palermo del Movimento 5 stelle secondo Riccardo Nuti, lo sfidante di Orlando nelle elezioni del 2012 che non riuscì a diventare sindaco ma che risultò il consigliere comunale più votato in assoluto. Una candidatura coraggiosa, allora, sotto le insegne di un movimento giovane, quasi neonato. Non fu una campagna elettorale vittoriosa ma da lì in poi iniziò la scalata del Movimento 5 stelle in Sicilia che ha portato ai risultati di oggi in tutta l’isola e nel Paese.
Nuti analizza il voto di oggi e sogna la sua città e la sua Regione a guida 5 stelle alla fine del prossimo anno “Per l’assalto a Palazzo d’Orleans non c’è niente di male se si pensa che il candidato naturale sia Giancarlo Cancelleri ma sarà il passaggio dalla scelta della rete a dirci se sarà davvero lui a lanciare di nuovo la sfida. E’ possibile, anzi probabile ma non sarebbe giusto dire oggi che è così”.
Ma la prima sfida, in ordine di tempo, sarà quella di Palermo e anche lì l’assalto è cosa scontata. L’anti Orlando nella corsa a sindaco nel 2017 uscirà dalle file del Movimento ma non sarà Riccardo Nuti anche se è stato lui il primi sfidante “Il nostro regolamento interno stabilisce in modo chiaro che chi ha un mandato ricevuto dagli elettori non può interromperlo per candidarsi ad altro. Io sono un deputato nazionale e proseguirò il mio mandato fino alla fine ed è giusto che sia così. Le nostre sono regole condivise nelle quali crediamo”.
Dunque nessuno dei tre parlamentari nazionali e dei 5 regionali palermitani del Movimento sarà il candidato sindaco “Lanceremo presto il nostro candidato. In ogni caso entro la fine dell’anno ma probabilmente già ad ottobre subito dopo il referendum l’idea del Movimento 5 stelle per Palermo avrà un volto che risponda all’identikit che abbiamo tracciato. La scelta la farà la rete e lanceremo il candidato con ampio anticipo anche perché, come avvenuto per Virginia Raggi a Roma , la gente deve familiarizzare con il candidato, deve imparare a conoscerlo insieme alle idee che porta”.
Subito dopo l’estate, dunque, il Movimento inizierà a lavorare contemporaneamente al programma e al candidato e dopo il pronunciamento della rete presenterà insieme le proprie idee per la città e il volto deputato a portarle avanti.
Ma a Nuti, che non è riuscito a diventare sindaco di Palermo forse più per la gioventù e l’inesperienza del Movimento che per assenza di consenso, non dispiace almeno un poco di non poter essere lui stesso a chiedere la rivincita a Orlando?
“Beh da un punto di vista personale penso che oggi il Movimento sia più maturo e le possibilità siano maggiori ma credo nelle nostre regole. Al candidato sindaco di Palermo che ancora non sappiamo chi sarà ma che già considero come espressione di tutti noi posso dare due consigli nella corsa: dare tutto e non arretrare mai di un passo che è ciò che penso di aver fatto bene io nella campagna del 2012, e sfruttare meglio il traino della lista e il lavoro dei candidati al consiglio che, invece, è ciò che non abbiamo saputo fare nel 2012”.
C’è, dunque, la possibilità che scegliate di fare più liste se la legge non dovesse essere cambiata?
“Questo no. Il movimento è sempre stato e sempre sarà chiaro. Niente liste civetta. Noi ci presentiamo con la nostra lista, una sola, il nostro movimento, le nostre idee e le nostre facce. Serve un cambiamento culturale che un po’ alla volta sta avvenendo. Sappiamo che questo alle volte ci è costato i voti di chi si aspetta qualcosa dal politico di turno ma la gente sta capendo che le cose sono cambiate”.
L’assalto è dunque pronto e si comincia da Palermo, poi toccherà alla Regione
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