Ai lavori dell’Assemblea straordinaria dei comuni siciliani – convocata dall’Associazione dei Comuni Siciliani per il 27 dicembre a Palermo presso i Cantieri Culturali della Zisa – interverrà anche Padre Antonio Garau ispiratore del movimento ‘Valigie di cartone’.
“Siamo ben lieti che Padre Garau condividendo lo spirito della nostra iniziativa ha chiesto di intervenire all’Assemblea dei 390 comuni siciliani”. Lo ha affermato Leoluca Orlando Presidente dell’Anci Sicilia e Sindaco del Comune di Palermo.
“La attenzione e presenza di padre Antonio, come la partecipazione di esponenti delle Organizzazioni Sindacali, è per noi sindaci e amministratori locali una importante conferma di come in una fase storica così difficile – continua il Presidente dell’Anci Sicilia – non vi sia spazio per battaglie di parte e ciascuno debba assumersi senza ulteriore indugio la responsabilità di ciò che sta accadendo nei territori della nostra Regione. Per evitare che migliaia di siciliani e tantissimi giovani siano costretti alla fuga e per frenare lo spopolamento, per superare la causa e al tempo l’effetto di tale fuga e cioè l’attuale condizione economica caratterizzata da impoverimento territoriale e gravi carenze infrastrutturali, è necessario puntare su azioni coraggiose. È’ necessario ed urgente il coinvolgimento – conclude Orlando – non soltanto delle istituzioni locali ma anche delle forze economiche e sociali e delle istituzioni a associazioni religiose e laiche”.
Ma l’incontro dei sindaci, di fatto, rappresenta una rivolta civile degli amministratori locali contro le condizioni in cui versano gli enti che guidano.
“Nonostante le festività, abbiamo ritenuto necessario convocare un’assemblea straordinaria degli Enti locali, in quanto riteniamo che siano necessari precisi impegni sulle risorse che s’intendono destinare ai comuni e agli enti intermedi” ha spiegato Orlando, anticipando i contenuti di una lettera inviata stamattina ai municipi dell’Isola.
“Ogni anno, si assiste all’aumento del già elevatissimo numero di comuni in dissesto e pre-dissesto, all’aumento dei comuni a vario titolo commissariati, a sindaci che gettano la spugna o che non sono messi in condizione di operare con efficacia assistendo inermi, con inescusabile indifferenza da parte dello Stato e della Regione, ad uno spopolamento che rischia, nel giro di pochi anni, di determinare la materiale scomparsa di decine e decine di Comuni”.
“Dinnanzi a difficoltà di questa portata, nel 2019, anziché assistere ad azioni finalizzate a favorire lo sviluppo economico e a sostenere il sistema infrastrutturale, ci si é trovati, per responsabilità del Governo regionale e nazionale, – continua il presidente Orlando- a non poter contare su risorse finanziarie previste in bilancio finalizzate al pagamento dei mutui e per realizzare investimenti in favore delle comunità. Per l’esattezza dei 115 milioni di euro previsti per investimenti, quasi a fine anno, ne sono stati erogati appena 45, mentre degli altri 70 milioni previsti non si ha alcuna notizia!
Oltre a questo i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, già penalizzati dai criteri di riparto delle risorse regionali, nonostante le reiterate promesse, hanno subito rispetto al 2018 una decurtazione del 15 per cento delle risorse di parte corrente.
A ciò si aggiunga che, anche a seguito di quanto emerso dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti, la situazione finanziaria della Regione Siciliana, nonostante le ultime norme approvate in sede nazionale, non consente di nutrire alcuna certezza sulle risorse che nel triennio 2020-2021-2022 saranno destinate agli Enti locali”.
“Troppe volte lo Stato e la Regione, – continua Orlando – forti del potere di fare le leggi, hanno approvato, anche in contrasto tra loro, norme propagandistiche e di difficile interpretazione la cui attuazione però é stata demandata ai Comuni. Norme che nel tempo, specialmente al Sud, hanno impoverito gli Enti Locali e trasformato i Sindaci in esattori, contribuendo così a determinare, attraverso i tributi locali, quel meccanismo recessivo che negli ultimi anni ha fatto sprofondare il valore delle proprietà immobiliare e ha creato ulteriore povertà”.
“I sindaci sono abituati, ogni giorno, con le poche risorse finanziarie disponibili, – conclude il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani – a dare risposte concrete e tempestive ai bisogni dei cittadini, senza vacanze e senza mai poter scaricare responsabilità su altri (anche quando però effettivamente le responsabilità appartengono ad altri livelli istituzionali), troppo spesso, invece, le altre istituzioni si girano dall’altra parte e presi dall’”aria di palazzo” affrontano con flemma insopportabile temi che per le autonomie locali sono invece di vitale importanza e per i quali riteniamo anche attraverso l’assemblea del 27 dicembre richiamare la dovuta attenzione”.
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