Il responsabile di una grossa società nazionale che fornisce i servizi di intercettazioni a molte Procure italiane risulta indagato a Catania per concorso in accesso abusivo a un sistema informatico.
L’azienda non è coinvolta
La società non è coinvolta nell’inchiesta. Nel registro degli indagati, come scrive Il Fatto Quotidiano, la cui inchiesta è stata rilanciata dall’Ansa, compaiono un ex referente dell’azienda ed un ufficiale della Guardia di finanza: secondo la tesi dei magistrati, il militare avrebbe chiesto di istallare negli uffici del comando provinciale delle Fiamme gialle di Siracusa delle microspie allo scopo di sentire le conversazioni di altri militari.
La vicenda è siracusana
La vicenda ruota a Siracusa e dalle carte dell’inchiesta emerge che l’ex referente siracusano dell’azienda, indicato anche come amministratore di fatto di altre due società, avrebbe avuto accesso insieme ad altro personale di queste ultime due società “ai sistemi informatici relativi alle operazioni di intercettazione della Procura di Siracusa”. Inoltre, come emerge nella documentazione de Il Fatto rilanciata dall’Ansa, “l’accesso riguardava anche “i software per la gestione e l’ascolto delle attività di intercettazione”. La mole di procedimenti, incardinati presso la Procura di Siracusa, e “bucati” senza alcun titolo sarebbero 51.
Commenta con Facebook