Il governo Crocetta sfida la Corte dei Conti e resta saldamente aggrappato a due delle quattro scelte di bilancio contestate o almesno sulle quali la Corte ha chiesto spiegazioni ed interlocuzione.
E’ stata depositata la memoria con la quale la Regione risponde alle quattro contestazioni mosse dalla Corte dei conti al rendiconto generale del 2016, il cui giudizio di parifica è stato sospeso dai giudici contabili, ma su due di queste contestazioni non intende intervenire come da indicazioni mentre sugli altri due punti ha stabilito di procedere alle modifiche.
La linea dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, è stata condivisa in giunta nei giorni scorsi, stamani le controdeduzioni sono state depositate alla Corte che potrà analizzare la memoria in vista dell’udienza del 19 luglio per il giudizio definitivo sul consuntivo dell’anno scorso, che sta tenendo col fiato sospeso Palazzo d’Orleans.
Intanto nel pomeriggiol’assessore Alessandro Baccei ha riferito in aula all’Ars a nome del governo sul rendiconto dopo il pressing fatto dalle opposizioni alla Presidenza dell’Assemblea subito dopo la sospensione del giudizio di parifica, con il procuratore generale della Corte che aveva chiesto addirittura la bocciatura del documento.
Baccei e il suo staff hanno deciso di apportare le modifiche intervenendo sugli accantonamenti relativi al ‘fondo perdite società partecipate’ e al ‘fondo contenzioso’ rispondendo così alle osservazioni dei giudici contabili. Per quanto riguarda le partecipate la norma nazionale (d.lgs 175/2016) prevede che “nel caso in cui i soggetti partecipati ripianino in tutto o in parte le perdite conseguite negli esercizi precedenti l’importo accantonato viene reso disponibile agli enti partecipanti in misura corrispondente e proporzionale alla quota di partecipazione.
E ancora: “L’ente partecipante di soggetti che hanno registrato nel triennio 2011-2013 un risultato medio non negativo accantona, in misura proporzionale alla quota di partecipazione, una somma pari al 25 per cento per il 2015, al 50 per cento per il 2016 e al 75 per cento per il 2017 del risultato negativo conseguito nell’esercizio precedente”. Il governo Crocetta interviene nella misura prevista dalla disciplina nazionale “al netto, se di importo superiore, dello stanziamento destinato per l’anno 2017 alla ricapitalizzazione delle società in quanto utilizzabile per le medesime finalità dell’accantonamento”.
In merito al “fondo contenzioso”, l’intervento è “nella misura prudenziale del 50% rispetto all’importo risultante dalla rilevazione dei contenziosi con significative probabilità di soccombenza o con sentenze non definitive e non esecutive, nella considerazione che i dati comunicati potrebbero risentire, da un canto, di sottovalutazioni dovute alla possibilità di eventuali carenze informative e, dall’altro, di sopravvalutazioni dovute alla difficoltà di stima della probabilità di soccombenza che può avere indotto a considerare con altre probabilità di soccombenza anche altri contenziosi in essere; anche in caso di sentenza sfavorevole non è detto che l’amministrazione sia condannata a pagare l’intero importo reclamato dalla controparte; la spesa scaturente dai contenziosi in essere si manifesterà comunque in un arco temporale superiore al singolo esercizio finanziario”.
Nessuna modifica, invece, sugli altri due punti segnalati dalla Corte dei Conti, col governo Crocetta che nella sua relazione cercherà di convincere i giudici sulla solidità del documento: si tratta degli accantonamenti per i residui perenti al 31 dicembre del 2016 e per ‘la mancata valorizzazione del fondo passività potenziali relativo al rischio concernente i contratti derivati’.
“Il bilancio della Regione è solido e forte. Lo ribadisco: è solido e forte”. L’ha ripetuta due volte Alessandro Baccei, assessore regionale all’Economia, la sua opinione sui conti della Regione Siciliana aprendo l’intervenendo a Sala d’Ercole, all’Ars. La seduta di oggi era stata convocata per l’esposizione, da parte del governo regionale, delle risposte alle osservazioni della Corte dei Conti che ha sospeso fino al 19 luglio il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione, dando tempo fino al 10 luglio per esporre eventuali memorie ed al 19 luglio per il giudizio definitivo. “I rilievi non riguardano il bilancio in senso stretto – ha detto Baccei – il bilancio regionale non ha subito alcun rilievo, dunque non ci sarà alcuna manovra correttiva. I rilievi riguardano il ‘prospetto del risultato di amministrazione’, che quest’anno è stato applicato per la prima volta e che è la somma del bilancio dei fondi regionali e dei fondi extraregionali”.
“Il procuratore generale – ha proseguito Baccei – ha fatto alcune valutazioni riportate dai giornali, ho letto che le spese della Regione sarebbero più alte delle entrate: non è vero, negli ultimi due anni non è stato così. Eppure queste valutazioni hanno dato vita a strumentalizzazioni che hanno messo in dubbio l’azione di risanamento dei conti operata da questo governo. Dunque siamo qui per rispondere alle osservazioni della Corte, ma anche per affermare con forza che il bilancio è sano. Nel passato i bilanci erano caratterizzati da circa cinque miliardi di euro di residui attivi non esigibili, da una mole di debiti fuori bilancio, le società regionali erano in perdita costante mentre altre erano in liquidazione da decenni senza che si concretizzasse la loro chiusura, e c’era un contratto che permetteva ai regionali di andare in pensione con mensilità superiori all’ultima retribuzione”.
“Nel corso di questa legislatura abbiamo allineato – ha detto – i costi della politica al resto d’Italia, abbiamo messo in liquidazione le società in perdita e anche quelle che non avevano più contratti e dunque erano senza prospettiva di crescita, sono aumentate le entrate tributarie: nel Depf illustreremo tutte le misure che abbiamo messo in campo per risanare i conti, sarà una sorta di bilancio di legislatura”. “Se la Corte dei Conti accetterà le osservazioni del governo – ha concluso Baccei – non ci sarà bisogno di alcuna correzione della manovra”. La prossima seduta dell’Ars si terrà giovedì 20 luglio alle ore 11.
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