I conti del Comune di Palermo non sono in ordine o quantomeno gli atti non sono stati svolti nei termini di legge. E parliamo del rendiconto generale di gestione del 2016 quando ormai volge al termine anche il 2017 ma anche del bilancio di previsione. Per giungere all’approvazione adesso la Regione manda un commissario a Palazzo delle Aquile.
Sono oltre duecento i commissariamenti decisi dall’assessore regionale alle Autonomie locali Luisa Lantieri, più della metà dei comunis siciliani, ma quello di Palermo balza agli occhi perchè considerata la città meno a rischio commissariamento e si tratta del capoluogo di Regione.
Il commissario inviato dalla Regione siciliana a Palermo è Antonio Garofalo. Si è insediato oggi mettendo subito, nero su bianco, un atto di diffida al Consiglio comunale “ad approvare lo strumento finanziario entro e non oltre 30 giorni dalla data di prima adunanza” prevista per il 7 settembre, data in cui il Consiglio comunale è stato convocato per la prima volta.
Prima grana, dunque, per il Consiglio comunale appena arrivato che si trova ad affrontare un problema ereditato dal precedente consiglio.
In realtà il commissariamento è ancora in una fase embrionale e l’atto regionale è piuttosto interlocutorio. Solo se non dovesse essere rispettato il termine dei trenta giorni partiranno le procedure sanzionatorie.
Si tratta del secondo commissariamento che la città di Palermo subisce da parte della Regione nel corso dal ritorno alla guida dell’amministrazione del sindaco Orlando. Il primo riguardava il PRG e il sindaco presentàò un ricorso contro la scelta dell’assessore al Territorio.
“Non è una scelta dell’assessore ma di un atto dovuto – dice l’assessore Luisa Lantieri a BlogSicilia – che la Regione non può esimersi dal mettere in atto. L’assessorato alle Autonomie locali, infatti, ha l’obbligo di vigilare sull’approvazione di bilanci e consuntivi nei termini di legge. I termini per l’approvazione del consuntivo scadono a marzo, quelli per il bilancio ad aprile. ben comprendendom le difficoltà in cui versano i comuni si è fatto trascorrere parecchio più tempo prima di procedere all’invio di commissari avvenuto a fine agosto. Peraltro i commissari daranno ulteriore tempo e collaboreranno con i comuni per giungere al risultato di una approvazione che metta a posto tutti i termini e le scadenze”
Ma più che la ‘questione Palermo’ preoccupa la situazione generale dei comuni siciliani se i commissari sono quasi duecento e viste le difficoltà economiche di piccoli e medi comuni. Se non ce la fa Palermo per gli altri la situazione appare sicuramente peggiore
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