Il finanziamento disposto dalla Regione per coprire il costo del personale in esubero di quattro comuni siciliani in dissesto finanziario (Tortorici , Ispica, Scaletta Zanclea, Mirabella Imbaccari) è “insufficiente rispetto alle esigenze, cosa che creerà una situazione ingestibile da parte dei Comuni e sta già determinando un grave clima di tensione tra personale in esubero e precari questi ultimi finanziati al 100%”.
Lo denuncia la Fp pubblica Cgil siciliana, che ha già chiesto un incontro all’assessorato delle Autonomie locali “ per trovare soluzioni al problema”. Di fatto la situazione pone a rischio il personale stabile dei comuni, quello assunto in base a regolare concorso, i cui costi non sarebbero coperti a fronte, invece, della copertura dei costi per il personale precario. Il paradosso, dunque, è che i precari diventano più garantiti degli assunti.
“I comuni in questione –dice Clara Crocè, della segretarie della Fp Sicilia- hanno fatto richiesta per 7.173.985 euro per il triennio 2017/2019, ottenendone meno della metà, circa 3.000.000. Con questa operazione l’amministrazione regionale di fatto precarizza il personale di ruolo. La Fp specifica che “mancano di fatto all’appello oltre 4 milioni di euro. Ci chiediamo – sottolinea Crocè- cosa accadrà, se non si trova subito una soluzione, al personale di ruolo parzialmente finanziato”.
“I Comuni hanno formulato le loro richieste sulla base dei prospetti della circolare in materia (9/2017). E’ la normativa regionale di riferimento a prevedere il ‘contributo in ragione del costo di ogni dipendente’. E’ quindi chiaro- sottolinea Crocè – che il contributo non può essere frazionato , deve invece essere rapportato al numero dei dipendenti in soprannumero, quindi rimpinguato dalla Regione per evitare gravi problemi ai comuni, ai lavoratori e le conseguenti tensioni sociali”.