- I regionali del Confsal-Crab chiedono lo “Stop a nuovo precariato”
- Tra le richieste, l’attivazione della riforma della Pa anche in Sicilia
- Smacco a dipendenti del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana
“L’imminente bando di concorso per trecento laureati che la Regione Siciliana si appresta ad emanare rappresenta l’ennesimo smacco di questa amministrazione ai dipendenti del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana”. Così il Confsal- Crab, il sindacato che tutela i dipendenti delle categorie A e B del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana. Non è andato già ai sindacati l’annuncio di Musumeci di ieri.
5000 lavoratori in attesa
“Nulla si sta facendo per la riqualificazione di questi dipendenti in special modo per le categorie A e B le quali, da almeno un ventennio, svolgono mansioni superiori senza aver riconosciuto il proprio titolo di studio ai fini di un avanzamento di carriera che non ci sarà mai – continua la nota -. Avremmo voluto leggere di un’amministrazione regionale che avesse indicato da subito quale percorso intraprendere, per risolvere la ventennale problematica di questi 5000 lavoratori (il 45% del totale del comparto non dirigenziale), assunti tempo addietro con la promessa dei concorsi interni e che di fatto sono stati e vengono a tutt’oggi utilizzati per svolgere in nero le mansioni degli istruttori e dei funzionari. Considerando che il ministro Brunetta sta investendo circa un miliardo di euro per la riforma della Pa con i fondi del P.N.R.R. ci sembra proprio necessario che questo nodo si sciolga una volta per tutte”.
I concorsi creeranno altro precariato
Secondo le sigle sindacali ora serve accelerare i tempi. Come dice il Confsal Crab, “non per i concorsi a tempo determinato che creeranno nuovi bacini di precariato ma per una seria organizzazione e riqualificazione del proprio personale come viene dettata dallo Stato. Dunque, non si faccia propaganda elettorale in vecchio stile ma si affronti il problema come si deve e come farebbe il buon padre di famiglia con i propri figli. O siamo dei figliastri? Vogliamo ricordare che in molti Dipartimenti dell’Amministrazione Regionale la forza lavoro è rappresentata in maniera significativa dal personale di categoria “A” e “B” che, in alcuni uffici periferici, arrivano anche al 75%, possiamo dedurre, ed è facilmente dimostrabile, che tutto il personale delle categorie “A” e “B” viene utilizzato in mansioni che non attengono sicuramente al fare fotocopie e archiviazione”.
Mansioni superiori non riconosciute
“Gli esempi di professionalità prestate nell’amministrazione regionale dal personale di categoria “A” e “B” sono di evidenza pubblica e spaziano in tutti i rami dell’amministrazione stessa, ad esempio nei Centri per l’Impiego, queste categorie svolgono da anni mansioni superiori non riconosciute e, dunque, non c’è bisogno di nessun rafforzamento del personale ma solo una riqualificazione dello stesso, cosa che è auspicabile per tutti gli “A” e “B” in tutti i dipartimenti della Regione Siciliana, come anche alle motorizzazioni che da anni soffrono di carenza di personale. Dalle rilevazioni effettuate sul conto annuale 2019 della Regione Siciliana, pubblicato sul sito istituzionale, risulta che il personale inquadrato nelle categorie “D” e “C”, “B” e “A” è distribuito per categoria di appartenenza rispettivamente in circa 3.217, 3012, 2.203 e 2.797. Questa O.S. sottolinea che circa il 45% del personale, attualmente in servizio, appartiene alle categorie “A” e “B” e che questa percentuale è destinata a salire per gli effetti dei pensionamenti dei vecchi colleghi (quasi tutti C e D). E’ palese che riorganizzare il personale della regione Siciliana alla stregua delle amministrazioni pubbliche italiane e dove le percentuali di personale di categoria “A” e “B” non superano complessivamente in media il 10, 12% della dotazione organica, diventa necessario al fine di garantire una maggiore efficienza-efficacia dell’amministrazione stessa”.
La contromossa dei sindacati
“L’attivare un’efficace procedura per la riqualificazione dell’intero comparto non dirigenziale della Regione Siciliana – conclude la nota – riveste carattere di urgenza atteso che il personale delle categorie più basse svolge da anni mansioni superiori al fine di garantire il buon andamento della macchina amministrativa in modo che si possa dare il giusto riconoscimento e la giusta dignità lavorativa a chi ha svolto diligentemente e con sacrificio il proprio lavoro”. Il Confsal-Crab si auspica, dunque, che l’Amministrazione regionale si affretti a recepire le indicazioni dello Stato ed attuare le direttive del PNRR in tema di riforma della PA. In attesa che ciò avvenga si invitano tutti gli iscritti e simpatizzanti ad astenersi dallo svolgere mansioni superiori come segno di protesta.
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